OPZIONE FINALE, di Clive Cussler e Boyd Morrison (Longanesi – giugno 2022)
In realtà, scritto a 4 mani con Boyd Morrison, che compare come coautore. E, dalla data di uscita in lingua originale (2019), potrebbe essere il penultimo cui lui abbia dato un apporto in prima persona.
Ad ogni modo, dopo un paio di letture “pesanti”, avevo bisogno di distrazione, e su questo Cussler è una garanzia. Non so quanto possano aver influito in questo il suo coautore, ma in questo romanzo ho ritrovato il “vecchio” Cussler spumeggiante di un tempo. Con l’unica differenza del politicamente corretto, che, pare, sia diventato un caposaldo della letteratura.
Ad ogni modo, il libro consta di 420 pagine, divise in capitoli raccontati, come d’uopo, in terza persona al passato remoto. Ogni capitolo è dedicato a un gruppo di personaggi, e di solito si avvicendano per intrecciare diversi filoni narrativi che solo a un certo punto confluiscono in un unico punto.
Lo stile narrativo è il suo classico, molto scorrevole e spumeggiante, con lo stretto necessario di dettagli descrittivi per far calare il lettore nell’ambiente, e approfondimenti psicologici dei personaggi limitati al minimo sindacale. D’altra parte non se ne sente la mancanza, anche perché questa non è una storia che lo richiede, anzi, è un tipo di narrazione che deve farti correre a perdifiato fra una azione e un’altra. E ci riesce benissimo.
Una delle cose che salta subito all’occhio, specialmente per chi conosce già l’autore e le specifiche avventure dell’equipaggio della nave “Oregon”, è che questo libro non comincia come gli altri. C’è qualcosa di diverso che spiazza un po’ il lettore, ma il tutto è propedeutico alla storia che termina, anche in questo caso, con un finale che lascia spazio a molte interpretazioni.
Ad ogni modo, storia godibilissima, come al solito ai limiti estremi della plausibilità (ma a questo proposito molta altra letteratura e cinematografia ha da tempo varcato il confine della sospensione dell’incredulità, per cui non è proprio un peccato capitale) e con i soliti personaggi “spacconi” che richiamano il James Bond di Pierce Brosnan, e che fa perfettamente quello per cui è stata progettata: intrattenere il lettore con una narrazione divertente, incalzante, veloce, ma soprattutto leggera. A trovare un difetto, come ho accennato prima, ho notato che, al contrario di quanto avveniva nelle storie degli anni 90 – 00, qui le situazioni “scomode” con i personaggi femminili sono del tutto scomparse, probabilmente per assecondare le mannaie censorie del politicamente corretto, e secondo me questo è un gran male. Ad ogni modo, si sopravvive lo stesso.
Se anche in un romanzo d’avventura cercate introspezioni psicologiche, minuziose descrizioni ambientali, e veridicità del mistero, ecco, lasciate perdere. Lasciate perdere questo e il 90% della narrativa (e cinematografia) di genere, questo è puro intrattenimento senza pretese. Che, a mio avviso, è quello che serve quando ci si rivolge a un libro così.
Recensione di Mitia Bertani
OPZIONE FINALE Clive Cussler
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