PANTA REI (tutto scorre), di Luciano De Crescenzo (Mondadori)
Prendete un ex-ingegnere dell’IBM imbevuto di cultura classica.
Mondatene le bucce se non gradite troppo il retrogusto di un certo ottimismo tipicamente anni Ottanta.
Lasciatelo in ammollo nelle acque perennemente cangianti della filosofia eraclitea quanto basta perché si irrobustisca sotto l’aspetto morale.
Infine impiattate condito con un pizzico di giocosità partenopea e salsa di ineluttabilità ellenica.
Avrete questo libro.
Uno tra i più riusciti di Luciano De Crescenzo. Divulgatore atipico della classicità e non soltanto. Scrittore salace, penna elegante (di un’eleganza un po’ retrò e forse per questo oggi ancor più gradevole). Divertito fustigatore dei costumi moderni, ma anche di sé stesso.
Al centro di questo libro vi è il pensiero di Eraclito, il filosofo detto l’Oscuro. Passato alla Storia per la sua celebre frase “Panta rei os potamòs” (tutto scorre come un fiume) ma che in realtà considera il Fuoco, e non l’Acqua, l’elemento cardine della creazione universale, per le sue caratteristiche di eterna mutevolezza e rinnovamento.
Eraclito è il primo filosofo (presocratico) a credere nel Logos, ossia in un ordine razionale della Natura. Ma è anche colui che indica in Polemòs (la guerra) l’eterno principio di armonizzazione degli opposti.
Bene e Male convivono fuori e dentro di noi; Pace e Guerra; Luce ed Oscurità. Tutto scorre, tutto si corrompe e tutto eternamente si rigenera.
Come questo rullo di Facebook. Che eternamente scorre sotto i nostri occhi polemici o stupiti, mentre anche noi insieme a lui costituiamo l’umana fiumana dell’imperfetta torrenziale Umanità.
Libro consigliato, ricco di numerosissimi piccoli spunti di riflessione, lievi ma anche profondi.
PANTA REI ☆ Luciano De Crescenzo
Recensione di Marcello Ferrara Corbari
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