PENSIERI POSTUMI DI NOTTI INSONNI, di Olindo Iannalfo (Arduino Sacco – ottobre 2024)
Ho letto questo libro dopo che una strana affinità elettiva e di cuore mi ha spinto a conoscerne l’autore Olindo Iannolfo.
Si tratta di un viaggio retrospettivo che l’autore fa attraverso una serie di racconti brevi che, senza avere nessuna continuità temporale, ripercorrono ricordi d’infanzia, incontri fugaci, storie d’amore, dolori sopiti e incompresi.
Si dice che ogni libro che si legge ci permette di fare un viaggio. In questo caso sembra di farne addirittura due, nelle due terre del cuore dell’autore; il primo ci fa conoscere Torano, una frazione di Roccamonfina nell’alto casertano, luogo d’origine del padre, culla estiva della sua infanzia, con i suoi castagneti e con il mare di Gaeta; il secondo ci fa conoscere Vignola, in provincia di Modena, luogo in cui è cresciuto, i percorsi di montagna, ed in generale i paesaggi emiliano romagnoli. Un puzzle di frammenti vari che hanno come filo conduttore l’amore (perché l'”amore è una cosa seria”), anche Il ricordo del padre, ricorrente e guida, apre la serie di racconti con un incipit e la chiude attraverso una poesia in dialetto roccano che rappresenta un dialogo del cuore tra i due.
La brevità dei racconti e la tematica unica rappresentano un punto di forza perché adatto a tutti i tipi di lettori, stimolando e generando in essi ricordi personali affini o coinvolgendoli in un’esperienza immersiva per provocare riflessioni critiche e autocritiche; una forma di lettura tutt’altro che passiva ma che cerca di attivare le reazioni dei lettori attraverso finali aperti in cui possono orientarne essi stessi autonomamente la conclusione.
La cornice del libro è rappresentata dalle illustrazioni di copertina e degli interni, nati dalla matita di Monica Momo Donelli, moglie dell’autore, che permettono di andare oltre le parole conferendo corpo e spessore alle emozioni.
Recensione di Evelina Loffredi
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