“Perché non amare la lettura è un diritto”
Sul perché ritengo che chi non legge e chi non ha libri in casa, non sia da stigmatizzare ed esporre al pubblico ludibrio come se fossimo nel Medioevo ed esistesse ancora la gogna.
Leggo su questa pagina, ma anche su altre, post che criticano fortemente quelli che non hanno libri in casa e, più partitamente, quelli che non leggono, oppure che leggono opere considerate “leggere” e di grande impatto commerciale. Ritengo che questo sia un comportamento sbagliato e che nasconda una sorta di razzismo o di pretesa superiorità culturale.
I motivi:
– ciascuno a casa propria fa e mette ciò che vuole e non dovrebbe temere che chi lo visita, in seguito, scriva dell’arredamento,
– ciascuno ha il diritto di vivere come vuole compreso anche il fatto di non leggere,
– la letteratura non rende le persone migliori; al massimo aiuta ed esprimere meglio il proprio pensiero e ad argomentare le proprie opinioni in maniera più arguta ed esaustiva,
– la letteratura non è un valore assoluto, semmai un valore aggiunto e, secondo me, nemmeno quello,
– il valore intrinseco di una persona non si misura con i libri che ha letto ma con le qualità innate che possiede o meno che sono: bontà, lealtà, coraggio e intelligenza,
– il libro non è un feticcio da adorare, ma un oggetto di uso comune come tanti,
– il feticismo letterario è una parafilia della coscienza.
In ultima analisi, mi piacerebbe veramente testare lo spessore culturale degli autori di certi post pervasi da spirito intollerante; anche in considerazione del fatto che tali post, molte volte, sono scritti in italiano approssimativo e abbondano di errori grammaticali, evidenziando altresì una sintassi traballante.
La velleità pseudoculturale è molto peggio dell’ignoranza, ammesso che l’ignoranza assoluta esista.
Postulato questo a cui io non credo; essendo ciascuno portatore di esperienza, di sensibilità e di spirito critico sebbene espressi con modalità e intenti diversi e non da tutti accettati e condivisi.
Con ciò, a me piace leggere; ma non ne faccio questione di vanto, tantomeno di sfoggio.
Buona lettura a tutti!
Di Maurizio Faravelli
Be the first to comment