PERDERSI Elisabeth Jane Howard

PERDERSI, di Elisabeth Jane Howard (Fazi 2020)

 

Ho letto questo romanzo un anno fa.

In tutto questo tempo mi sono chiesta se recensirlo ed eventualmente come..

perché è una storia che mi ha messo in difficoltà arrecandomi talvolta disagio.

Eppure, a distanza di un anno, sono qui a pensarci ancora e lo ricordo come se lo avessi terminato ieri… quindi sì, voglio parlarvene, perché ogni libro che resta racchiude una storia che vale. Almeno io la penso così.

Ho acquistato questo romanzo incuriosita da tre elementi fondamentali:

il suo incipit, ambiguo e intriso di proclamato dolore e sfrontata arroganza;

il suo titolo, malinconico e vago, duramente contrapposto al terzo elemento,

la copertina, rassicurante e dai toni brillanti.

Insomma, potevo benissimo avere acquistato una geniale opera di marketing priva di contenuto. Ma così non è stato.

Tuttavia non posso negare che le prime sensazioni che provai furono sgradevoli, di profondo fastidio.

Quell’uomo, Hanry, le cui parole mi avevano convinta all’acquisto del romanzo, era un manipolatore, uno squallido parassita, un vigliacco truffatore autoingannatore.

E più Hanry prendeva forma, più la mia lettura indugiava in pause che non mi allontanavano mai dalla storia, anzi, mi conducevano dentro di essa.

Ma, se devo dirla tutta, il vero rospo da ingoiare fu Daisy, non più giovanissima ma brillante, con un passato che l’aveva vista combattere, vacillare e infine vincere…

Ebbene Dasy mi sbatteva in faccia un’amara verità: chiunque, anche la persona più capace e valida, colta in un momento di fragilità, può cadere vittima del peggiore tranello di tutti: l’amore.

Perdersi è un romanzo davvero brillante, che si sviluppa con l’intensità di un thriller ad alta introspezione. Consta di tantissimi pezzi mai buttati a caso e che poco alla volta trovano il loro posto.

È un romanzo forte e struggente che fa sentire fragili ed esposti.

Perdersi, mette in luce tutte le ombre della solitudine.

Si può perdere qualcosa o qualcuno, ma non si deve mai correre il rischio di perdere se stessi.

“Insomma, di momenti felici ne aveva avuti, eppure man mano che invecchiava era come se essi si legassero tanto più strettamente a quelli infelici. “

Recensione di Paola Greco

PERDERSI Elisabeth Jane Howard

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