PERSUASIONE, di Jane Austen
È l’ultimo lavoro della grande scrittrice infatti fu pubblicato postumo nel 1818, descrive sapientemente la vita nella provincia inglese di inizio 800, ne mette in evidenza le contraddizioni, le distinzioni sociali e i pregiudizi.
Si sofferma a descrivere la condizione delle giovani donne che, educate sin dall’infanzia all’idea del matrimonio come unico obiettivo di vita, si dividono tra balli, serate, passeggiate…al solo scopo di piacere e per farsi vedere per catturare un marito che dia loro una casa e una certa quale forma di riscatto dalla condizione di zitella.
È quindi anche una satira alla società inglese dell’epoca stigmatizzandone i pregiudizi che la caratterizzavano, temi questi cari alla scrittrice e che si possono ritrovare in altri romanzi.
Questa volta però la protagonista, Annie, rappresenta una novità rispetto alle altre figure femminili, perché pur essendo all’apparenza fragile, silenziosa, innocente, tanto da rinunciare al suo grande amore per rispetto alla tradizione, Annie poco per volta matura, cambia e cresce; acquista coscienza di sé e della sua condizione, diventa consapevole di essere stata spinta a rinunciare per un pregiudizio e trova il coraggio di guardare in faccia la propria vita scegliendo di non obbedire più.
Si rende conto che la società costringe le donne ad una condizione di dipendenza dall’uomo e dalle strutture sociali, che gli uomini hanno molte più opportunità di crescita delle donne. quindi Annie rappresenta una donna più moderna.
Si tratta comunque di una storia romantica, di un amore negato, e poi forse ritrovato, è l’esaltazione dell’amore puro e nobile che tutto rende possibile!
Scritto amabilmente e in modo scorrevole mentre la trama risulta un po’ scontata.
Recensione di Patrizia Franchina
PERSUASIONE Jane Austen
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