PESCI PICCOLI, di Alessandro Robecchi (Sellerio – gennaio 2024)
Torna Carlo Monterossi, l’uomo che ha creato e ripudiato (senza potersene liberare) il programma cardine della “Fabbrica della merda”, Crazy Love, torna la sua band di investigatori privati e torna anche la coppia di poliziotti Ghezzi/Carella, ma in questo romanzo i veri protagonisti non sono loro ma bensì i cosiddetti “pesci piccoli”, quei poveri che, recuperando la citazione di Manzoni in apertura, “ci vuol poco a farli comparir birboni”. Allora da una parte troviamo i miseri piegati da malanni o acciacchi che trovano in un improvvisato santone il nuovo Messia…diventando carne da macello per “Crazy Love”, dall’altra i piccoli ladri di polli a cui i nostri due poliziotti sono costretti a dare la caccia mentre Carella sogna una bella retata contro la cosca che sta seguendo da una vita.
E poi c’è lei, Teresa (personaggio bellissimo e dai tratti per niente banali), donna delle pulizie che per un caso fortuito si trova per le mani una notevole fortuna e la prospettiva di raggiungerne una ancora più grande, entrando in un gioco pericoloso con i poteri forti, quelli stessi su cui sta indagando proprio la Banda Monterossi.
Un romanzo complesso, fatto di strade parallele che talvolta si intrecciano, in un’alternativa di momenti riflessivi e passaggi ad alta tensione e con la consueta prosa carica della giusta dose di suspense, umorismo…e di un pizzico di poesia quando serve. Uno dei romanzi più ricchi, completi e riusciti del ciclo Monterossi, almeno per me, con una trama avvincente e uno svolgimento tutt altro che scontato e dalla conclusione a suo modo peculiare, per quanto azzeccata, e che regala diversi spunti di riflessione.
Recensione di Enrico Spinelli
LA BANDA MONTEROSSI Alessandro Robecchi
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