PHOENIX. Il potere immenso della musica, di Lisa Di Giovanni e Salvatore Cafiero, la fragilità è ricchezza
Non ha mai voluto che qualcun altro svolgesse il ruolo che spettava a lui di capitano della sua nave, nemmeno quando si sentiva talmente debole da non reggersi sostanzialmente in piedi. Non è stato un bambino e un adolescente forte Salvatore Cafiero, ma -al contrario- profondamente fragile, sia fisicamente che caratterialmente e -soprattutto- emotivamente parlando. La sua mente, il suo cuore e la sua anima erano in continua discussione tra di loro. Lui era sopraffatto da un terribile malessere al quale non solo lui ma anche gli altri, compresi i suoi amatissimi genitori, non riuscivano etichettare. Poi l’hanno voluto vedere come mal di vivere e perciò hanno cominciato a pensare che lui desiderasse morire, odiando la vita in generale.
Ma in realtà le cose non stavano così, lui voleva vivere ma non ci riusciva davvero. C’era qualcosa che non lo faceva stare bene. Lui inizialmente si sforzava di mangiare ma poi ha capito che il cibo che ingeriva lo faceva stare male. Solo con il tempo si è capito che lui non rifiutava il cibo in quanto tale ma solo perché quel tipo di alimento non era consentito dal suo fisico. In sostanza era celiaco. Ha iniziato poi a stare bene e riprendersi pian piano la sia vita ma se ci è riuscito un poco alla volta è perché ha avuto sempre con se la musica e in particolar modo la sua adorata chitarra. Quella chitarra che in primis aveva preso in prestito dal suo fratello maggiore che poi l’ha rivoluta indietro. Lui- a quel punto- ha dovuto rimboccarsi le maniche per acquistarne una tutta sua non potendo più fare a meno di lei. Lei che gli è stata fedele in ogni momento della sua esistenza. Ed è per questo motivo che lui -in realtà- non ha mai sofferto di solitudine, gli bastava- infatti- accarezzarla e iniziare a sfiorare le sue corde per provare vibrazioni assai forti nel suo cuore e -ancora di più- nella sua anima.
Con lei stava bene e non si accorgeva nemmeno di tutte le ore che gli sfuggivano tra le dita. Era sempre con lei che ha iniziato un lungo e conturbante viaggio all’interno di se. Era lui il capitano della sua nave e non l’ha mai lasciata nemmeno durante le tempeste più dure e violente. È sopravvissuto e se oggi è un grande artista e uomo forte e orgoglioso di ogni sia singola ferita, è perché ha accettato di conoscersi fino in fondo e mettersi a nudo. E tutto questo ce lo racconta con la complicità di Lisa Di Giovanni in un libro davvero tosto e romantico nel senso più etimologico del termine. Un testo da leggere un poco alla volta al fine di riuscire ad assaporare ogni piccola perla nascosta fra le righe. Un piccolo grande capolavoro da conservare non solo nella nostra libreria ma soprattutto sul nostro comodino per rileggerlo la sera prima di andare a dormire.
Di Stefania Landi
Casa Editrice: L’Erudita
Genere: Narrativa autobiografica
Pagine: 89
Listino: 15,00 €
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