PIANI INCLINATI, di Eleonora Carta (Piemme)
Ho ricevuto qualche settimana fa questo libro da mia nipotina, a cui la signora che gestisce la cartoleria in cui va spesso lo aveva regalato, e l’ho letto in pochi giorni perché si tratta di un giallo veramente intrigante, ambientato in Sardegna e che tratta del sequestro di tre minori, dei bimbi di sette anni; di questi uno dei tre, scomparso qualche giorno prima dal paese di Bortigiadas, viene ritrovato morto soffocato nel folto dei boschi del Limbara. Gli altri due, di famiglia decisamente più abbiente, sono scomparsi il primo al termine di una lezione di vela, il secondo da un famoso locale della Costa Smeralda, locale gestito dalla madre del bimbo e dove il piccolo si trovava accudito da una baby sitter. Investigano sui rapimenti i carabinieri di Tempio a cui viene affiancata, inviata da Roma, Linda De Falco, maggiore del ROS, una donna determinata e molto bella, che si scontra con le inefficienze di una piccola stazione, dotata di così poco personale da dover essere affiancata anche dal personale della Forestale. Ed è proprio un ispettore forestale, Daniele Fois, che con l’aiuto della sua cagna Nina, ritrova il cadavere del bimbo scomparso da Bortigiadas, da cui sembra essersi allontanato volontariamente, perché nessuno lo ha visto intrattenersi con qualche persona.
Daniele Fois è un uomo solitario che ama molto muoversi nei boschi, camminando e godendo delle meraviglie della natura; è un uomo di poche parole ma è conosciuto dai paesani che in lui hanno fiducia mentre sono più diffidenti verso Linda e verso il comandante della stazione locale dei carabinieri. E’ con Fois che Linda riesce a legare anche perché l’uomo con tutta la sua rudezza è l’unico in grado di farle capire, descrivendolo con amore ma anche con grande lucidità, il mondo della Sardegna, con i suoi pregi e con i suoi problemi. E così la scrittrice ci trasporta attraverso i sentieri ed i paesaggi dell’isola, con il suo mare – che Linda ama particolarmente ed in cui si sente veramente in pace (la donna ha un passato travagliato, con una tragedia che le ha segnato la vita ed a cui cerca disperatamente di sopravvivere in un equilibrio precario, sostenuta dalla dedizione al lavoro ed ai suoi principi- con le abitudini dei suoi abitanti ma anche con gli scempi del mancato G8 de La Maddalena ed i fasti della Costa Smeralda, con la violazione di un ambiente che è stato stravolto per accogliere persone che hanno molti soldi da spendere e che provano piacere nell’essere accolti e ben serviti, con tutte le comodità ed il lusso, in un’isola selvaggia ed incontaminata.
Tutto sembra subire una accelerazione quando Linda viene contattata dal rapitore e si troverà coinvolta psicologicamente in un turbinio di emozioni, in cui la demarcazione tra il bene ed il male, il buono ed il cattivo, si fa sottile e fragile, perché guardare nell’abisso di un’anima ti può far perdere l’equilibrio, e diventa difficile, se non impossibile, non scivolare giù per un “piano inclinato”, se non si riesce a trovare un appiglio, un sostegno forte che ti aiuta ad arrestare la caduta.
In definitiva, un libro interessante, con personaggi ed una ambientazione che si sono fatti apprezzare, ed una scrittrice che vale la pena di conoscere e continuare a seguire, assolutamente scoperta per caso!
Recensione di Ale Fortebraccio
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