PICCOLI RACCONTI DI MISOGINIA, di Patricia Highsmith
Donne, donne, donne: 17 donne tutte insopportabili, da quella delle caverne a quella più contemporanea.
Assassine, false invalide, sfruttatrici, egoiste, mantenute, perfezioniste, bigotte, opportuniste, bugiarde…
Una carrellata di esasperata malvagità in gonnella che spiazza, che si fa, volutamente, caricatura.
La macabra ironia, il cinismo, il disincanto, la voluta estremizzazione di questi microracconti, smorzano l’orrore agghiacciante che si percepisce in sottofondo.
La crudeltà e la ferocia, superato un certo limite, si trasformano in parodia, in comicità.
Ed infatti mentre leggi sorridi, pur percependo una punta di fastidio.
Già… fastidio, perché il nòcciolo credo che sia proprio questo: la Highsmith ci descrive donne pessime, che non potremo fare a meno di odiare proprio perché rappresentano tutto ciò che noi non vorremmo mai essere, incarnano ciò che da sempre combattiamo, donne che sviliscono l’essere donna.
Donne a cui non vorremmo mai assomigliare.
Primo incontro, per me, con questa autrice.
Adesso mi è venuta voglia di approfondire la conoscenza, magari con “Sconosciuti in treno”.
Recensione di Antonella Russi
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