PICCOLI SUICIDI TRA AMICI, di Arto Paasilinna (Iperborea)
Recensione 1
E’ questo il secondo romanzo di Paasilinna che leggo dopo averlo scoperto un po’ di tempo fa con L’anno della lepre. Anche questo non è un libro recente: è stato edito in Finlandia nel 1990 ed è stato stampato in Italia grazie ad Iperarborea solo nel 2006.
Ancora un racconto “sulla strada” che vede una strana comitiva muoversi non solo attraverso i paesaggi rurali della Finlandia ma stavolta anche all’estero, alla vicina Norvegia per spingersi attraverso mezza Europa sino al Portogallo, verso la Fine del mondo a Cabo de Sao Vicente, in Algarve.
E non è un viaggio verso la libertà, come quello che Vataren intraprende dietro alla sua lepre, ma sembra essere un viaggio verso la morte perché, sì, si tratta proprio di un gruppo di aspiranti suicidi, la Libera associazione dei Morituri Anonimi, che a bordo di un modernissimo autobus, la Saetta della morte, ha deciso di partire insieme per l’ultimo viaggio. A mettere in moto tutto questo sono Rellonen, piccolo imprenditore in crisi, e il colonnello Hermanni Kemppainen, vedovo inconsolabile, che si disturbano tra di loro nel tentativo di suicidarsi dentro un granaio e, rinunciando per il momento al loro proposito e confidandosi l’un l’altro i motivi della tragica decisione, decidono di fondare un’associazione in cui persone come loro che aspirano a togliersi la vita possano conoscersi e discutere delle loro ragioni per una tale scelta, con l’idea anche di ottimizzare i problemi legati a questa scelta.
Inizia così una divertentissima carrellata di personaggi e di avventure/disavventure molto spassose, con lo sfondo di una natura sempre splendidamente descritta, mettendo in piedi un piccolo romanzo che, pur trattando un argomento così delicato come quello del suicidio, riesce a restare leggero ed ironico ed allo stesso tempo capace di far riflettere sull’importanza fondamentale del dialogo, dei rapporti umani e dell’amicizia, in una società in cui la solitudine e la depressione tendono a diventare sempre più frequenti.
Recensione di Ale Fortebraccio
Recensione 2
“Fallire un suicidio non è poi la cosa più tragica al mondo: non si può mica far tutto bene”
In Finlandia, due aspiranti suicidi si incontrano per caso proprio nel momento topico, mandando a monte l’uno i piani dell’altro. Ne nascono un’amicizia salvifica e un progetto comune: radunare molte altre persone deluse dalla vita proprio come loro, per regalargli l’esperienza di non sentirsi più soli al mondo e magari rimandare i loro progetti. Nascono così i Morituri Anonimi, che però preferiscono concentrarsi sulla pianificazione di un grandioso suicidio collettivo…e non vi racconto altro, vi lascio godere il rocambolesco viaggio attraverso la Scandinavia e poi l’Europa fino al – prevedibile? Imprevedibile? – finale.
Piccoli suicidi tra amici non è un capolavoro, intendiamoci. Però è un piccolo libro ironico, scorrevole, leggero, intelligente, un ottimo modo per trascorrere il tempo imparando a conoscere una società, quella finlandese, così diversa dalla nostra e un fenomeno, quello del suicidio, in buona misura tabù nella nostra cultura e invece molto più familiare in quella finnica. Un po’ per una questione di numeri – il suicidio nei paesi scandinavi è statisticamente molto più diffuso che da noi – un po’ forse anche per una cultura più schietta, meno incline ad ammantare scelte e comportamenti individuali di valutazioni-interpretazioni-giudizi di carattere morale, etico, religioso.
O la Finlandia è il ghetto della Scandinavia, oppure questo libro mi ha fatto conoscere una realtà che non immaginavo: ho sempre considerato i paesi del nord Europa come società perfette, paradisi libertari, regni di una natura incontaminata e incontrastata. Visione superficiale, lo ammetto; in fondo la Scandinavia è fucina di giallisti e autori di thriller, un motivo deve pur esserci. E in effetti Paasilinna racconta una Finlandia ben diversa dal paese della cuccagna che immaginavo: solitudine, ingiustizia sociale, inquinamento, e tutto ciò che la rende tristemente simile a qualunque altro paese dell’occidente “civilizzato”.
Forse però una differenza c’è: sta nella gente, nel suo instancabile senso solidale della comunità, come ci mostrano i Morituri Anonimi. È la voglia di condivisione, e la sua realizzazione, che ti lasciano in bocca il sapore più persistente quando finisci di leggere questo libro: un sapore dolce, come la delicatezza delle parole di Paasilinna.
Solo un’ultima precisazione: se qualcuno di voi si aspetta di sbellicarsi dalle risate leggendo un divertente libro ironico-umoristico, si sbaglia. Non è un film con Lino Banfi, e neanche una ficcante satira alla Corrado Guzzanti: è humor finlandese. Che è ancora più a nord di quello inglese. Fa sorridere (a volte anche amaramente), non suscita ilarità sguaiata. I finlandesi sono più misurati di noi. O forse ammettono più onestamente di noi di avere ben poco da ridere.
Recensione di Silvia Pentothal Guido
PICCOLI SUICIDI TRA AMICI Arto Paasilinna
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