
POCKET SYMPHONIES, di Gabriele Marangoni (Arcana – febbraio 2025)

Questo è uno dei libri che più aspettavo in questo 2025 sia per la stima che nutro verso l’autore, artefice di altre due opere a tema musicale molto interessanti e di tante recensioni musicali notevoli, sia per l’argomento trattato, il confine spesso incerto e sfumato e il connubio tra la musica classica e quella moderna.
Passando oltre la bellissima copertina artistica ci troviamo di fronte a un’opera che non tradisce le aspettative, snella come numero di pagine ma densa di contenuti, suddivisi in quattro macrocapitoli tematici con dei titoli che richiamano i vari passaggi di una sinfonia più una coda che propone una nutrita serie di opere pop/rock, dalle più celebri a vere e proprie chicche da riscoprire nell’ampio panorama della musica bella…e senza confini di genere.
I quattro macrocapitoli sopra citati sono un vero e proprio viaggio nella storia dell’incontro e della contaminazione tra classica e moderna, partendo dalla musica sacra e toccando vari temi tra cui le figure chiave di questo percorso tra grandi compositori quali Bach o Wagner a giganti del nostro tempo quale Gian Franco Reverberi, passando per le fonti letterarie e gli autori più saccheggiati come ad esempio il poeta William Blake. Un argomento tanto vasto non può certamente essere rinchiuso in un unico libro e lo stesso autore nell’introduzione mette le mani avanti sul fatto che non sia possibile includere tutti i nomi che sono in parte o del tutto entrati in questo viaggio articolato, eppure la sintesi è la scelta da lui operata risulta ampiamente vincente proprio perché non approssimativa ma ragionata e studiata al fine di offrire al lettore, anche quello più a digiuno di conoscenza, una chiave di accesso al mondo del classico/moderno e una guida introduttiva che consenta di cogliere gli aspetti principali e i punti di contatto, senza dimenticare tante piccole grande curiosità e degli ottimi spunti di approfondimento sia narrativo che musicale.
Una parola ancora sullo stile dell’autore, divulgatore dalla prosa semplice e dalla proposta mai prolissa nè cattedratica, caratteristiche che contribuiscono non poco a rendere quest’opera più che un saggio una guida di facile consultabilità e, allo stesso tempo, una sorta di “amico di carta” da consultare ogni volta se ne senta il bisogno o si percepisca la voglia di percorrere il magico ponte che unisce la musica classica e la musica moderna… e di stupirsi nel toccare con mano quanto felice sia questa unione.
Recensione di Enrico Spinelli
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