POST OFFICE, di Charles Bukowski (TEA)
Romanzo autobiografico Henry Chinaski alter ego di Bukowski ci racconta un periodo della sua vita.Lo ritroviamo a fare il postino, uno strano postino in effetti ma bisogna pur mangiare, pagare le bollette e l’affitto e le rate dell’auto.
Fare il postino non è precisamente quello a cui aspira anche perché le posta USA sono la metafora della puntualità, l’ordine, gli orari, sempre gli stessi giri per consegnare plichi e raccomandate. Come combattere a livello individuale questo sistema borghese/capitalistico? Semplice, cercando in tutti i modi per farsi licenziare.
Nei sei capitoli che raccontano questo scorcio della sua vita gli capita di tutto, rischia di essere sbranato dai cani, dato che i cani di solito non vanno d’accordo con i postini, incontra vecchiette che gli chiedono se ha qualche lettera per loro, donne con cui fa l’amore e tante altre avventure. Ma non per questo abbandona le sue vecchie abitudini, le colossali bevute, le corse, una vita familiare che va avanti alla meno peggio. Non e’ il Bukowski di storie di ordinaria follia, e neppure quello di Taccuino di un vecchio sporcaccione, o ormai quasi e dico quasi, raggiunta la pace dei sensi( ma l’avrà mai raggiunta questa pace dei sensi?) con Hollywood, Hollywood.
Viene fuori da queste 136 pagine uno scrittore e un poeta forse poco conosciuto, ma che mantiene intatta la sua verve, l’amarezza di una vita , l’emarginazione, e una violenta critica al cosiddetto infallibile sistema americano.
Alla fine Bukowski combatte, con una sottile ironia, con dolcezza, anche contro se stesso e il suo personaggio così gradatamente e molto artificialmente ben costruito.
Recensione di Greco Carmelo
ALCOOL E SESSO: il sottobosco del sogno americano – STORIE DI ORDINARIA FOLLIA Charles Bukowski
ALCOOL E SESSO: il sottobosco del sogno americano – STORIE DI ORDINARIA FOLLIA Charles Bukowski
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