PRATO ALL’INGLESE, di Frédéric Dard (Rizzoli – maggio 2022)
La ripubblicazione dei libri di questo autore è stata davvero una fortunata vicenda per me.
Li sto leggendo tutti uno per uno e continuo a prendere appunti.
Il suo modo di costruire le vicende è originale, chiaro, preciso e molto teatrale.
Nel racconto è il protagonista stesso che ci avvisa del disastro imminente, ma fino a oltre la metà, davvero si ha l’impressione di essere davanti al massimo ad un triangolo amoroso.
Lui sa stuzzicare la curiosità dei lettori più difficili (tipo me, che scappo quando la storia diventa troppo “rosa”) e il bandolo della matassa, quando arriva è soddisfacente.
Non è la prima volta che mi trovo a notare che l’autore è davvero tanto impietoso verso i personaggi maschili descritti come dei poveri idioti nelle mani di donne dalle menti brillanti, acute e sofisticate.
Non dirò ovviamente se anche questo breve romanzo segue questa falsariga o no, perché è più bello scoprirlo, però voglio davvero chiedere anche a voi se l’avete notato.
L’esempio più palese è ne “Il montacarichi”, che per me rimane un capolavoro. Una macchina congegnata nei minimi particolari che funziona alla perfezione e che vede l’uomo fare davvero la fine del povero idiota.
Un bel modo di descrivere la genialità, talvolta inquietante, della donna.
Mi ha dato soddisfazione, devo proprio dirlo.
Il libretto si divora in massimo due giorni per cui è consigliato anche come lettura leggera.
Tutti i suoi romanzi lo sono. L’inquietudine arriva dopo, quando si realizza che davvero al mondo queste persone esistono e si incontrano molto frequentemente!
Recensione di Rita Annecchino
PRATO ALL’INGLESE Frédéric Dard
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