Premi Campiello 2019: MADRIGALE SENZA SUONO, di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri – settembre 2019)
Nel Novecento fu il compositore Igor Stravinsky a dare risalto alla figura di Gesualdo da Venosa, ovvero Carlo Gesualdo, celebre madrigalista vissuto alla fine del Cinquecento e noto per l’arditezza strutturale delle sue composizioni che non poco contribuirono allo sviluppo della polifonia, ma anche tristemente celebre per l’uccisione della moglie, Maria D’Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa. Stravinsky dedicò a Gesualdo un’opera meravigliosa, Il Monumentum. E’ proprio Stravinsky a raccontare la storia di Gesualdo attraverso l’artificio del ritrovamento di una cronaca stilata dal servo del principe, Gioachino.
Un libro struggente e poetico, drammatico e teatrale, in cui la narrazione della vicenda umana di Gesualdo corre sempre parallela al tormento interiore e alla furia creativa del protagonista vista attraverso la figura del suo servo deforme che la narra e che è identità moltiplicata del suo padrone. Verità storica e invenzione letteraria si intrecciano costantemente, si saldano in una struttura solida ed avvincente. E’ un libro che parla anche del tormento creativo, di quel processo che costantemente anela all’espressione compiuta, che innova, ma a costo di un perenne rovello.
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