PREMIO BANCARELLA 1989: IL PENDOLO DI FOUCAULT, di Umberto Eco (Bompiani)
“Da quando l’ uomo ha smesso di credere in Dio crede in qualsiasi cosa” (cit Chesteron)
In questo libro il, come al solito, geniale semiologo affronta un argomento alquanto attuale, i cospirazionisti, termine ormai desueto per indicare quelli che oggi chiamiamo complottisti.
Il libro ha principalmente 3 protagonisti (oserei dire Nerd) che lavorano per una casa editrice che pubblica libri di cospirazionisti frodandoli e lucrandoci su.
Col tempo, e con un ben preciso evento scatenante che non rivelo, i nostri si convincono che tutta la nostra storia sia da rileggere in chiave cospirazionista, dalla torah ebrea, ai templari, ai rosacroce a Hitler e Mussolini fino a giungere a un finale a sorpresa maledettamente amaro.
Ciò che mi ha colpito é la riflessione del protagonista da cui ho preso il titolo che secondo me riflette lo specchio dei tempi:
Nessuno (o quasi) crede più in Dio ma l’ uomo per sua natura ha bisogno di credere in qualcosa ed ecco allora le teorie di uomini che guidano il progresso (rettiliani, rotschild etc) o che guidano il corso degli eventi ( coronavirus, no vax, terrapiattisti).
Io mi spingerei oltre e direi che questi complottisti sono i figli di quel “positivismo scientifico ” che per secoli ha fatto credere che l’uomo sia in grado di orientare tutti gli eventi e quindi oggi quegli stessi uomini credono sia impossibile che eventi catastrofici (come i terremoti) possano essere eventi naturali ma bensì siano direzionali tramite sofisticati apparecchi.
Come al solito, con Eco non si sbaglia mai.
Recensione di Pasquale Paolo Rusciano
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PREMIO BANCARELLA 2006: IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI Marcello Simoni
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