LE VERITÀ SEPOLTE, di Angela Marsons
Recensione 1
In questo libro, Kim Stone dovrà occuparsi di un caso in un’altra giurisdizione, per conflitti sulla competenza territoriale con un vecchio collega di lavoro, Tom Travis, con il quale non va molto d’accordo per problemi insorti proprio nel periodo in cui lavoravano insieme; intanto la sua squadra continuerà ad occuparsi dei casi di competenza del loro commissariato e sarà per Bryan, Dawson e Stacey l’occasione per imparare a lavorare insieme, coordinandosi tra di loro, ed a gestire le loro diverse modalità di approccio alle indagini, senza l’intervento del capo.
La trama del libro si muove quindi su più indagini per casi che appaiono completamente slegati tra loro, ma poi tutto acquista un senso: con ritmo serrato la Marsons ci trascina in un mondo di cattiveria e perversione, dove il sentimento predominante è l’odio verso il diverso. E così in questo giallo si affronta una tematica dura e scomoda ma pericolosamente sempre reale e presente nel nostro mondo: il razzismo e la xenofobia, che si muovono e fanno ormai proseliti sempre più numerosi attraverso l’uso dei social. E la affronta in maniera forte e coinvolgente da cui emerge come per sconfiggere questo male atroce della società sia necessario un forte lavoro di squadra.
In questa occasione la Marsons ci svela anche altri aspetti della precedente vita di Kim Stone, facendocela conoscere sempre meglio e facendocela piacere sempre di più.
In conclusione un altro libro forte, che assolutamente non delude.
Recensione di Ale Fortebraccio
Recensione 2
È deciso, io odio ufficialmente Angela Marsons. Ieri, complice il fatto che si fosse parlato di lei su vari gruppi, ho deciso di leggere questo suo ultimo libro, confidando di farmelo durare fino a oggi. E invece sono rimasto sveglio fino quasi alle 3 del mattino perché, più o meno a metà libro, scatta una sorta di trappola e non ci si riesce più a staccare! E adesso per colpa sua ho un sonno che fa provincia!
Scherzi a parte, la Marsons si conferma bravissima, e per questo sesto capitolo della saga dedicata alla detective Kim Stone ci confeziona una storia orribile (nel senso di tematiche trattate), e ahimè molto attuale, sulla crudeltà a cui può arrivare il genere umano. Eventi come quelli citati nel libro sarebbe molto carino se fossero opera di fantasia, o leggende metropolitane, o la trama di qualche B-movie, ma sfortunatamente sono terribilmente reali. Questa storia lascia un retrogusto in bocca che solo la consapevolezza del vero può fare, e non è decisamente indicata per gli animi sensibili.
Il libro si compone di circa 370 pagine, e con una lettura veloce come la mia finisce in circa 6 – 8 ore. Come anticipato, meglio non avere da fare perché a un certo momento diventa così coinvolgente che risulta molto difficile staccarsene. Come al solito viene raccontato con uno stile veloce e senza troppi fronzoli, in terza persona al passato remoto, e ogni capitolo segue il punto di vista di un personaggio della storia, con alcuni capitoli in corsivo che narrano di eventi passati ma collegati al presente.
In questo sesto episodio vengono esplorati e approfonditi anche alcuni personaggi secondari, e cambiano un po’ le consuete dinamiche di indagine. Nonostante a volte la Marsons indulga forse un po’ troppo nei cliché del collega-antagonista, del non rispondere al telefono quando invece sarebbe proprio il caso di farlo, e altri trucchi letterari che servono a tenere alta la tensione, comunque tutto l’impianto narrativo regge benissimo, e porta il lettore ad esplorare orrori che nessun serial killer di fantasia potrebbe nemmeno avvicinare.
Non saprei che altro dire, se non di consigliarlo caldamente a tutti coloro che amano i thriller e che non siano facilmente impressionabili. Per chi non avesse letto nulla della Marsons, però, suggerirei di NON iniziare da questo libro, che è il sesto volume di una saga, ma di andare in ordine di uscita, in modo da gustare appieno tutta l’evoluzione di Kim Stone e degli eventi che la riguardano
Recensione 3
L’ultimo romanzo della Marsons con Kim Stone, l’ultimo tradotto in italiano in realtà, perché la serie continua in lingua originale.
Come i precedenti è un thriller adrenalinico, scorrevolissimo, che ti si appiccica addosso come il miele alle dita. Ma “Le verità sepolte“, mi sento di dire, ha una marcia in più, la tematica che affronta (non voglio anticipare quale) e il modo diverso di far svolgere le indagini, che trascinano chi legge da un team investigativo all’altro, seguendo molteplici piste, incastrando alla perfezione tutti i pezzi fino ad ottenere il puzzle finale. E intanto ci svela ancora qualcosa dei protagonisti principali, in ogni libro un pezzettino in più.
La Marsons ci sa fare, “Le verità sepolte” non si molla, perché il romanzo marcia a ritmo serrato e il bisogno di conoscere come andrà a finire è altrettanto incalzante.
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