Premio Campiello 1994: SOSTIENE PEREIRA, di Antonio Tabucchi
Oggi ho finito questo famoso romanzo, ascoltato in audiolibro.
Il dottor Pereira vive a Lisbona nel 1938, durante la dittatura salazarista. È un uomo in età avanzata, vedovo, cardiopatico e sovrappeso e dirige la pagina culturale di un piccolo quotidiano. Un giorno, leggendo un articolo, pensa che sarebbe una buona idea assumere un praticante per scrivere biografie e necrologi di grandi scrittori. Ed ecco che nella sua vita compare Francesco Monteiro Rossi con la sua fidanzata Marta. Sono entrambi giovani, appassionati alla politica e pericolosamente lontani dalle idee di regime. Questo incontro cambierà la vita di Pereira in modo irreversibile.
È il primo romanzo ambientato in Portogallo che leggo e questa, lo ammetto, è stata la scintilla che mi ha spinto a iniziarlo. Infatti avevo già letto decine di storie ambientate negli Anni ’30 e ’40 e temevo che mi avrebbe annoiato.
Invece in modo inaspettato l’ho trovato piacevole. Lo stile è così disteso e compassato che non sembra uscito nel 1994 ma decadi prima. Il punto di vista è davvero periferico anzi, è quello di un uomo quasi qualunque che fino a quel momento non era stato minimamente toccato dalla situazione politica o dai suoi cambiamenti. Mi è piaciuto questo fatto: il protagonista non ha particolari trascorsi e non è nemmeno un idealista o un cuor di leone. È una persona comune, quasi monotona, in quel mondo pieno di burrasca e violenza crescente. In qualche modo ho pensato che questo fosse rassicurante.
Non è un libro molto lungo quindi non me la sento di parlare degli sviluppi. Dico solo che Pereira si è trovato davanti a delle scelte e, secondo me, ha fatto quelle giuste secondo le sue possibilità. Non si possono pretendere cambiamenti epici da un giorno all’altro ma l’importante è almeno provarci.
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