PREMIO HUGO 2022: UN SALMO PER IL ROBOT, di Becky Chambers (Mondadori, 2024)
Primo di una serie di romanzi di fantascienza sull’uomo e i robot, il presente è ambientato in un futuro in cui questi ultimi hanno acquisito la consapevolezza e si sono separati dagli esseri umani. Da allora non c’è più stata alcuna interazione uomo/robot e gli esseri umani ora vivono una vita molto più semplice e priva di tecnologia. Ad un certo punto venne deciso che gli esseri umani potevano occupare solo metà del pianeta Panga e che il resto doveva essere lasciato allo stato brado. Fratello Dex, coprotagonista del romanzo insieme al robot Mosscap, è un monaco che segue il dio Allallae e che un giorno decide di lasciare il monastero per dedicarsi al servizio del tè, il che significa guidare di villaggio in villaggio su un carro, preparare il tè e ascoltare le preoccupazioni delle persone che a lui si rivolgono.
Chambers solleva nel romanzo una serie di questioni interessanti su identità, uguaglianza, amicizia e scopo dell’esistenza. È davvero interessante il mondo che l’autrice sta creando in questa nuova serie. Ha un ritmo più tranquillo e sensoriale rispetto alla maggior parte della fantascienza, cosa che ci si può aspettare in un futuro post-tecnologico. La sua attenzione è più rivolta a questioni filosofiche, come il rapporto dell’uomo con le macchine e con la natura. I dialoghi sono scritti molto bene e, sebbene il tono sia introspettivo, Chambers scrive anche con senso dell’umorismo. Mentre attendiamo i prossimi volumi della serie, questo è senz’altro da leggere, e non solo per gli appassionati di fantascienza.
Recensione di Moreno Migliorati
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