PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1909: Selma Lagerlöf – “per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere”
IL MIRACOLO DELL’ANTICRISTO, di Selma Lagerlöf
La scrittrice svedese Selma Lagerlöf fu la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la letteratura (1909).
Femminista convinta, rappresentò per gli anni a cavallo tra il XIX e il XX, un autentico fenomeno letterario e civile.
Verso gli inizi della sua carriera, con la sua compagna decise di intraprendere un viaggio sulle orme del Grand Tour d’Europa, e di trascorrere un mese in Sicilia osservando e studiando la società dell’epoca a tal punto da trasformare la sua esperienza in un romanzo storico: Antikrists mirakler, I miracoli dell’Anticristo. Da decenni assente in Italia, di recente ci ha pensato il Palindromo (Palermo) a curarne una nuova edizione.
Recensione di Dario A. Vetrano
La leggenda della rosa di Natale, di Selma Lagerlof
In Islanda c’è una tradizione che ogni anno si rinnova: a Natale ci si regala dei libri, per poi leggerli nella notte più lunga dell’anno alla luce di una candela, sbocconcellando della cioccolata.
Immagino una persona, forse sono proprio io o forse no, in quella notte, sotto le coperte, con questo libro tra le mani.
Immagino il sorriso di questa persona nel leggere di quella rosa che cresce quando tutto il resto muore. Chiudo gli occhi e mi sembra di sentire la musica dello Spirito del Ruscello, li riapro e vedo davanti a me quella vecchia madre davanti ad un figlio che disperato le chiede perdono.
E sono sicura che intorno a questa persona per un attimo abbiano echeggiato le parole di una regina umile, che riesce a donare la forza al suo popolo.
Chissà se quella persona ha pensato ad una vecchia nonna sola che offre riparo e calore alle anime sole e ghiacciate, o a quel suonatore che aveva la grande melodia dentro di sé e non sapeva come donarla agli altri.
E infine, sono certa che questa persona, così come il pastore, manterrà per sempre il segreto sulla miniera d’argento e fantasticherà su quelle lettere mai ricevute dal suo amato.
E così verrà Natale e quella persona, che ora credo proprio di essere io, si lascerà nuovamente emozionare dalla vita, che ogni anno viene per ricordarci che una stalla e un po’ di paglia possono fare la differenza..
Recensione di Rita Annecchino
Premio Nobel per la Letteratura 2010: Mario Vargas Llosa
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