PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1946: Hermann Hesse “per la sua forte ispirazione letteraria coraggiosa e penetrante esempio classico di ideali filantropici ed alta qualità di stile”
SIDDHARTA, di Herman Hesse
“Siddharta” è un’altra pietra miliare della letteratura del Novecento.
Stiamo parlando di Hesse, un Nobel per la letteratura, un personaggio dalla vita travagliata, segnata profondamente da ben due conflitti mondiali; genio indiscusso della narrativa.
È la ricerca dell’assoluto ciò che induce Siddharta ad abbandonare la casa paterna. Un percorso di conoscenza attraverso il dolore, che lo porterà inizialmente a spogliarsi degli inutili fronzoli della vita, per raggiungere quella purezza di spirito che è il fine ultimo del suo viaggio.
Svuotarsi dei desideri, privarsi del cibo, di ogni gioia e di ogni sofferenza, è la condizione unica per risvegliare il grande mistero che è in fondo all’ essere. È così che Siddharta giunge alla mortificazione del suo corpo, per esaltare il suo spirito, seguito dal fedele Govinda…
Che cos’è la vita? È un ciclo, un ciclo che comprende gli stati di: stasi, illuminazione e rinascita, per poi cadere di nuovo in stasi. Questa è la vita di Siddhartha, un continuo morire e rinascere. Il mondo sembra reggersi sulle opposizioni: non possiamo sapere cos’è la gioia se non sappiamo cos’è la tristezza, non possiamo conoscere il buio se non conosciamo la luce. Il protagonista capirà anche che non vi è dottrina capace di illuminare il suo animo, perché l’illuminazione non si può spiegare né insegnare, è un qualcosa di puramente soggettivo. Siddhartha è un uomo illuminato, ma è anche un essere umano come tutti noi.
Considerato da Hesse un “poema indiano” il romanzo si impianta su un registro originalissimo, che fonde lirica ed epica, narrazione e meditazione, elevazione mistica e sensualità. Una miscela dosata che non smette di affascinare e di far riflettere.
Recensione di Antonella Trocini
DEMIAN, di Hermann Hesse
Dopo tanti anni ho voluto riprendere in mano alcune letture di Hermann Hesse. Questo autore mi fece compagnia durante i lunghi viaggi per raggiungere Padova, la mia città universitaria. Poeta, scrittore, filosofo, sempre alla ricerca dell’essenza della vita, anche in questo libro porrà l’accento sul tema della polarità, argomento a lui caro e che spesso affiora fra le righe dei suoi racconti. Sarà Sincler, il protagonista ad avere due visioni opposte della vita che gli tormentano l’anima; da una parte la luce e il bene, rappresentato dalla propria famiglia e dall’altra il buio e il male rappresentato da tutto ciò che è proibito ma che attrae Sinclair. Ancora una volta l’autore racconta il difficile cammino che ogni uomo affronta per poter raggiungere la conoscenza profonda di sé.
Di Marzia De Silvestri
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2009: Herta Müller
Be the first to comment