PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1968 – Yasunari Kawabata “per la sua abilità narrativa, che esprime con grande sensibilità l’essenza del pensiero giapponese”
Operazione meritoria quella della Mondadori, che sta ristampando in una delle sue più celebri collane, gli Oscar, i capolavori di Yasunari Kawabata, primo vincitore del Premio Nobel per la letteratura giapponese, e autentica leggenda letteraria nel suo paese.
Sebbene sia un romanzo snello, Il Lago la dice lunga sul suo personaggio principale. Gimpei, che ha circa trent’anni, è stato un insegnante di scuola fino a quando un contatto inappropriato con una studentessa ha posto fine alla sua carriera. Mentre Gimpei viaggia a piedi, incontra varie persone, anche se la sua attrazione principale sono le giovani donne, che segue inizialmente di nascosto per poi avviare conversazioni inappropriate con loro. Come ci si può aspettare, le donne non apprezzano la sua presenza e lui deve affrontare un costante rifiuto.
Questi rifiuti ricordano a Gimpei il suo passato e il romanzo oscilla avanti e indietro nel tempo, dai giorni nostri all’infanzia di Gimpei. Suo padre fu assassinato quando Gimpei era bambino. Da adolescente, Gimpei nutriva un amore non corrisposto per una cugina, Yayori. La famiglia di Yayori ha rifiutato quella di Gimpei dopo che suo padre è stato assassinato, ritenendo che il padre li avesse abbandonati . Chiaramente, l’infanzia di Gimpei lo ha influenzato e continua a influenzare la sua vita adulta. Mette gli occhi su una giovane ragazza che vede un giorno portare a spasso il suo cane. Inizia a seguire questa giovane donna e diventa una sorta di stalker. Gimpei sta cercando una bellezza che non ha mai avuto (è anche ossessionato dalla bruttezza dei suoi piedi) ma la sua natura ripugnante gli impedisce di ricevere l’attenzione che desidera, e la bellezza è fuori dalla sua portata.
Un romanzo che è un autentico viaggio sulle montagne russe della mente di un uomo tormentato scritto con l’impareggiabile stile di maestro delle letteratura universale di tutti i tempi.
Recensione di Moreno Migliorati
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1950: Bertrand Russell
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