PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2021: Abdulrazak Gurnah – “per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”
PARADISO, di Abdulrazak Gurnah (La Nave di Teseo)
In libreria digitale da molto tempo non mi decidevo a leggere questo libro senza che ci fosse una vera e propria ragione. Alla fine mi sono decisa ad affrontare la lettura del romanzo che è forse il capolavoro di questo scrittore ultrasettantenne, originario di Zanzibar ma residente da tanto tempo in Inghilterra, premio Nobel per la letteratura nel 2021.
Narra la storia del piccolo Yusuf che all’età di dodici anni viene ceduto dal padre in riscatto dei propri debiti ad un ricco mercante, che il piccolo chiama zio Aziz, che lo utilizza negli anni dapprima come commesso nel suo emporio, dove va ad affiancare un ragazzo un po’ più grande di lui e che aveva subito la stessa sorte. Qui rimane affascinato da un magnifico giardino, un vero e proprio piccolo paradiso in terra. Ma presto il mercante lo porta con sé nei suoi viaggi di commercio, in cui viene a conoscere il profondo volto dell’Africa e le mire coloniali di vari paesi europei. Ritornato in città, Yussuf ormai giovane uomo incontrerà l’amore impossibile e le paradossali trappole della libertà, mentre si addensano le nubi della grande guerra e l’Africa Orientale diventa colonia tedesca spazzando via gli equilibri preesistenti ed imponendo una diversa cultura e diverse leggi.
Una storia sicuramente di formazione ma anche di avventura, che ci mostra il continente africano agli inizi dello scorso secolo, in cui convivevano comunità ed etnie diverse sotto il profilo culturale e religioso. E ci mostra che anche prima della comparsa del colonialismo europeo esistevano logiche di sopraffazione e sfruttamento da parte di chi ricopriva posizioni di potere e prestigio, proprio come lo zio Aziz che poteva permettersi di avere schiavi concubine ed un piccolo esercito privato che lo scortava nei suoi viaggi di affari.
Un romanzo che suscita ampie riflessioni, con un linguaggio pulito nelle sue descrizioni.
Recensione di Ale Fortebraccio
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