PREMIO PULITZER 1976: IL DONO DI HUMBOLDT, di Saul Bellow
Il dono di Humboldt, Saul Bellow
Ci sono due modi di viaggiare.
Puoi aprire una cartina per pianificare un itinerario, scegliere i posti da visitare, selezionare gli alberghi per dormire e magari lasciare al caso solo il cibo da scoprire, giusto per soddisfare un minimo il senso dell’avventura.
Oppure puoi fare il pieno, controllare i documenti, assicurarti che il portafogli sia fornito e mettere in moto.
Non è detto che la seconda strada ti assicuri un percorso che ti avvinca sempre, ma se saprai fermarti ad ascoltare un poeta tormentato, se ti incuriosisce la furbizia delle donne bellissime, se vuoi conoscere declinazioni che non sono le tue dell’amore fraterno o sorridere della vitalità rabbiosa di uomini e donne non proprio di boutique, allora non ti peseranno le soste e magari ne approfitterai per ripensare a qualcuno che non c’è più e a chiederti se veglia su di te, o se la tua vita si è almeno avvicinata ai tuoi ideali di ragazzo.
Questo libro è un magnifico viaggio del secondo tipo, buona strada a chi lo leggerà.
Recensione di Roberta De Nicola
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