PREMIO PULITZER 1981: UNA BANDA DI IDIOTI, di John Kennedy Toole (Marcos Y Marcos)
Ora forse sappiamo dove Martin McDonagh, il regista di Tre manifesti a Ebbing, o i fratelli Cohen, o John Landis, o Quentin Tarantino hanno preso i suggerimenti per molti dei loro personaggi e per tante mitiche ambientazioni: avrebbero girato lo stesso quei capolavori ai quali siamo legati, se JKToole non avesse scritto Una banda di idioti? È lecito chiederselo.
Questo libro fu recensito già qualche anno fa, ma a mio parere senza coglierne appieno il valore simbolico e la sua perdurante contemporaneità: perciò ho pensato di tornare a proporlo.
I reietti del mondo diventano i protagonisti di una epopea demenziale, ironica e disperata al tempo stesso, ambientata a New Orleans, città decadente, simbolo di un imperitura dissennatezza; soggetti sempre sull’orlo dell’abisso, eppure sempre nuovamente pronti a passare attraverso altri disastri, anche quando verrebbe da chiederci: “ma come fanno?”.
JK Toole morì suicida nel 1969 a 32 anni e non seppe mai che il suo manoscritto, dalla incredibile ricchezza inventiva, pubblicato nel 1980 solo grazie all’ostinata insistenza della madre, sarebbe diventato un best seller da 2 milioni di copie e gli avrebbe fatto ottenere un Premio Pulitzer postumo.
In quasi 450 pagine, durante le quali si ride di continuo stupefatti, ma con un fondo di malinconia, ci passa davanti l’America degli esclusi, dei dimenticati; eppure essi sono quelli che con i loro stereotipi, le loro follie, le sventure e i tormenti allucinati rappresentano una parte essenziale e veritiera, ma spesso negata, di quel grande paese che sono gli USA.
Si narrano le gesta di Ignatius Julius Reilly, un corpulento visionario, dalle insensate elucubrazioni, ma dotato a suo modo di una disorganica cultura, col suo vagare esaltato tra un susseguirsi di fallimenti nel rifiuto di una modernità dentro la quale ha intuito a ragione che mai riuscirebbe ad integrarsi. Accanto a Ignatius un miriade variegata di personaggi indimenticabili che lo accompagnano trasportati da un continuo delirio, in un frenetico crescendo di originale estro creativo.
Leggere Una banda di idioti è certo una esperienza non comune, l’ingresso in una dimensione inusuale eppure fascinosa, una avventura forse senza eguali della quale sarà difficile pentirsi.
Recensione di Giovanni Rossi
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