PREMIO PULITZER 1991: RIPOSA CONIGLIO, di John Updike (Einaudi)
Mi mancherai, Harry «Coniglio» Angstrom.
Ecco a cosa ho pensato, terminata l’ultima pagina del quarto e ultimo volume della tetralogia.
Opera monumentale, scritta e ambientata in quattro diversi decenni, dalla fine degli anni Cinquanta alle soglie del 1990.
Quattro volumi, quattro tomi imponenti, che costituiscono una unica opera: quarant’anni di storia americana raccontati attraverso le vicende del protagonista.
Scrive Julian Barnes: “In futuro, se uno storico vorrà cogliere la consistenza, l’odore, il senso e il significato di un’esistenza medio-bassa in un’America ordinaria tra gli anni Cinquanta e i Novanta, avrà bisogno di poco altro in aggiunta alla tetralogia del Coniglio. Il che, tuttavia, implica virtù esclusivamente sociologiche piuttosto che artistiche. Perciò, ribadiamo: è ancora il miglior romanzo americano del dopoguerra”.
Grazie a Luca Briasco e al suo magistrale “Americana” (Minimum Fax) per aver fatto scattare in me la scintilla, ormai un anno e mezzo fa.
Di Valerio Scarcia
PREMIO PULITZER 2023 ex aequo: TRUST Hernan Diaz – DEMON COPPERHEAD Barbara Kingsolver
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