PREMIO SCERBANENCO 2021: QUESTO GIORNO CHE INCOMBE, di Antonella Lattanzi
Le suggestioni con il celeberrimo Shining di Stephen King ci sono già nella citazione posta nel frontespizio, e proseguono lungo tutto il romanzo in cui la protagonista si sente sempre più oppressa nella ( o dalla?) nuova casa da lei stessa scelta fino al punto di sentire dentro di sé la sua voce (sì, della casa!) che le parla suggerendole come comportarsi.
Ma Francesca è anche una madre, e il romanzo affronta tutta la complessità dei sentimenti spesso contrastanti che ruotano attorno alla maternità. Il desiderio di assicurare un nido confortevole per i cuccioli, che non sempre si sposa con l’ambizione personale di realizzarsi in un lavoro che piace. Le pressioni che si avvertono, più o meno inconsciamente, di assicurare cure e attenzioni ai figli, il senso di annullamento che talvolta fa sentire una madre sopraffatta, e il senso di colpa per aver desiderato un po’ di spazio solo per sé.
Con Francesca riviviamo gioie e dolori di essere madri di bimbi piccoli, mentre la vediamo sprofondare sempre più in pensieri cupi che forse sono suoi e forse della casa, e forse non sono solo pensieri. Forse i suoi deliri nascondono altro, forse ciò che lei crede di avere solo pensato in realtà è più reale di quanto sia disposta ad ammettere. Suspance assicurata.
Da non leggere se si hanno figli piccini!
Recensione di Maria Teresa Petrone
PREMIO SCERBANENCO 2021: QUESTO GIORNO CHE INCOMBE Antonella Lattanzi
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