PREMIO STREGA 1976: LE QUATTRO RAGAZZE WISELBERGER, di Fausta Cialente (Mondadori)
Romanzo, vincitore del Premio Strega nel 1976, in cui l’autrice ricostruisce le atmosfere triestine della sua infanzia.
Non solo delle quattro ragazze, ma forse più che altro la storia è di Elsa Wieselberger, mamma dell’autrice, attraverso quattro generazioni (dai genitori ai nipoti). Il romanzo mette in evidenza le alte frequentazioni di casa Wieselberger, da Puccini a Giulio Ricordi, da Arrigo Boito a Giuseppe Verdi e la storia dell’Italia di quei tempi a cavallo di due secoli e poi delle due guerre mondiali. Un romanzo intriso di cultura ma anche di storia sociale e una lente di ingrandimento sulla miopia della classe borghese di allora che non comprende il momento che sta vivendo.
C’è qualcosa di molto attuale nell’odio verso gli altri che si respirava nella Trieste di quegli anni e che viene descritto con molta attenzione da Fausta Cialente. Si pone l’attenzione inoltre anche sulla condizione della donna, spesso costretta a rinunciare alla propria carriera per matrimoni spesso dettati dalla convenienza economica e sociale.
Una lettura elegante, interessante per gli ambienti che descrive, gli umori culturali e sociali di un territorio così particolare come quello triestino e ricca di spunti di riflessione anche in relazione al nostro tempo.
Ogni tanto è salutare ripescare libri come questo.
Recensione di La Pomi
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