Premio Strega 1995: PASSAGGIO IN OMBRA, di Maria Teresa Di Lascia
Mi ha molto impegnato leggere questo romanzo dalle pagine fitte, elaborate di sentimenti e di tante, tante parole.
Ogni pagina evoca un universo di domande e non sempre di adeguate risposte, generando un tunnel di stati d’animo che attraggono e/o respingono il lettore.
Chiara è la protagonista inconsapevole, la voce narrante, nella quale ruotano le vite di quelle persone che lasciano dentro di lei un segno inequivocabile “del tutto compiuto” prima che accada.
Figure ingombranti, forti che segnano ogni qualvolta, seppur anche per un attimo, il suo debole percorso di vita.
Chiara, nata per diventare principessa paradossalmente senza corona e senza la speranza di un trono, nel ripercorrere la sua esistenza passo dopo passo subisce una strana metamorfosi che da figura concreta la trasforma in un’ ombra nella quale sono riflesse immagini di un tempo remoto vivido, lucido, accorato e infame
E nel ripercorrere quelle strade irte, la sua vita appare un passaggio senza gloria dal passato marcato e dal futuro evanescente.
La densità della storia narrata, le sue stratificazioni, la ricchezza psicologica delle descrizioni mescolata alla forza dell’azione, fanno di questo romanzo, a mio avviso, un piccolo capolavoro
La lingua è gorgogliante e rievoca tormenti, amori, illusioni e disillusioni con la forza di un’improbabile fiaba.
P.S. l’autrice è prematuramente scomparsa all’età di 40 a causa di una grave malattia. Peccato perché il suo stile ha una trasparenza formidabile.
“Vedi Chiara! Vedi! È cambiata l’umanità…il mondo sta diventando tutto uguale: non c’è poesia, non c’è parola, non c’è speranza! Solo cattiveria uguale per tutti. Non c’è nessuno che dica: IO SONO DIVERSO!…
Oggi, l’unica cosa che sanno fare è essere violenti, crudeli! Che mondo!…Ce l’hanno il coraggio di uccidere, di rubare, di abbandonare una povera vecchia in mezzo alla strada. Ma questo che coraggio è. Questa è paura! L’unico coraggio che bisogna avere nella vita è quello d’amare. Anche una cosa qualunque, la più stupida, la più impossibile!…
Tu ce l’hai questo coraggio?”
Recensione di Patrizia Zara
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