Premio Strega 2002: NON TI MUOVERE, di Margaret Mazzantini
Timoteo è un chirurgo cinquantenne. Durante il suo turno in ospedale, arriva in fin di vita la figlia sedicenne Angela, che ha appena avuto un incidente in motorino.
Mentre la vita della figlia è appesa ad un filo, Timoteo inizia il suo racconto. Il racconto, come una catarsi, della sua relazione extraconiugale con un’altra donna, una relazione squallida e intrisa di sofferenza che va scoperta piano piano sfogliando le pagine di questa vera e propria confessione. Finalmente espelle tutto il dolore che ha provato e che ha provocato, invocando il perdono della figlia. Il perdono per non essere stato un padre presente. Il perdono per non essere stato un uomo di cui essere orgoglioso. Mette a nudo la sua fragilità, la sua miseria come padre e come uomo.
Primo mio approccio alla Mazzantini (ammetto che non avrei mai acquisto questo libro, ma è arrivato tra le mie mani grazie ad un baratto) e devo dire che la sua scrittura mi è piaciuta. Pungente e delicata allo stesso tempo, che entra nelle viscere del protagonista del romanzo fino all’antro più buio della sua anima.
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