
Premio Strega 2004: IL DOLORE PERFETTO, di Ugo Riccarelli (Mondadori)
“Appena qualche attimo prima di morire, appoggiata al nocciolo del giardino, l’Annina emerse dall’ ombra in cui la sua mente si era nascosta da molti anni..”
È l’incipit di questo poderoso romanzo a me tanto caro!!
Mi sento di dire che è come un “Cent’anni di solitudine”, di marquexiana memoria, ambientato nel nostro Paese.
La storia, avvincente, si snoda dalla fine dell’ottocento e si protrae fino alla seconda guerra mondiale. È la saga di due famiglie, diverse per ceto, valori e visione del mondo. Per chi come me, è sempre stata una donna di sinistra, è un commovente ritratto di una fase storica, in cui attraverso le parole, le descrizioni dei luoghi, pare di vedere il dipinto del “Quarto Stato” di Pelizza da Volpedo o attraverso un coinvolgente sentire, vengono in mente la musica e parole di “Addio Lugano”…
Le immagini ti riportano a “Novecento” di Bertolucci… Senza mai essere fazioso o banale, Ugo Riccarelli descrive, attraverso le vicende e gli intrecci delle due famiglie una potente storia di amore insieme ad eventi e situazioni storiche. Il dolore perfetto non è il dolore fine a se stesso, su cui attardarsi, compiange la rsi o a coltivare la rabbia…
Il dolore è invece strumento di riflessione, crescita, riscatto che conduce all’amore ed alla speranza… Ci saranno i figli dei protagonisti: Ideale, Libertà, Mikhail, Cafiero a continuare… Le radici di una storia che è la storia di un Paese che ha scelto la libertà.
Recensione di Ester Vedova
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