PRIMA DELLA BATTAGLIA. Un’indagine del commissario Malinconico Bruno Arpaia

PRIMA DELLA BATTAGLIA. Un’indagine del commissario Malinconico, di Bruno Arpaia (Guanda)

Libro il cui titolo richiama la serie di Diego De Silva ma che ha ben poco in comune con l’avvocato Vincenzo Malinconico anche se entrambi sono napoletani. Il protagonista del romanzo di Arpaia è un commissario, Alberto Malinconico, personaggio che l’autore ci avvisa essere già comparso ne Il passato davanti a noi come un giovane napoletano, che negli anni Settanta aveva creduto di poter cambiare il mondo.

Qui lo ritroviamo, adulto, ad indagare sulla morte dello scrittore Andrea Ruspoli che è stato investito da un camion che ha sbandato travolgendolo. Un colpo di sonno del conducente o un investimento intenzionale? Il nostro commissario vorrebbe verificare questa seconda ipotesi, anche perché la dinamica dell’incidente è decisamente strana e lo scrittore aveva appena finito di scrivere un libro, non pubblicato, dove il protagonista muore come è morto lui. Ma sul più bello il commissario Malinconico viene allontanato da Napoli e spedito in Messico alla ricerca di un camorrista che sembra essersi rifugiato in quel paese. Insomma un libro che è un po’ giallo e un po’ spy story ma che forse non è niente di tutto questo ma un viaggio all’interno dell’animo umano, delle sue contraddizioni e delle sue debolezze.

Mi aveva meravigliato l’idea di un Arpaia giallista e devo dire che questo libro è rimasto un pezzo unico e non il primo di una serie come forse qualcuno si aspettava. Un commissario, malinconico di nome e di fatto, si muove dapprima in una Napoli struggente e piovosa trascinando sino alla consunzione un rapporto amoroso ormai alle battute finali e poi di colpo lo ritroviamo in un Messico ugualmente piovoso dove incontra una francesina new age e dove ugualmente si trascina da città a città alla ricerca del suo latitante; un commissario che per certi versi richiama Pepe Carvalho e Bacci Pagano e che sembra incappare nella verità quasi per caso.

Piacevole e divertente da leggere ma il libro che ho amato molto di questo scrittore continua ad essere il distopico Qualcosa, là fuori.

Recensione di Ale Fortebraccio

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