PRIMA I BAMBINI, di Toni Morrison
Manca qualcosa.
A questo libro, dalle tematiche forti e importanti, manca qualcosa…
È come se la Morrison avesse voluto puntarci un coltello alla gola, ma poi le sia mancato il coraggio di affondarlo, di farci sentire cosa si prova.
Lula Ann nasce nera, troppo nera persino per i suoi genitori.
Cresce nell’anaffettività totale, abbandonata da un padre che non ha sopportato il suo color catrame ed è andato via, e con una madre che si rifiuta anche solo di toccarla, al punto da farle sognare di essere picchiata da lei pur di sentire le sue mani sul suo corpo.
“Avevo sempre saputo che non le piaceva toccarmi.
L’avevo capito.
Aveva la faccia piena di disgusto quando ero piccola e doveva farmi il bagno.
Pregavo che mi desse uno schiaffo o una sculacciata solo per sentire il tocco delle sue mani.
Commettevo apposta piccoli errori, ma lei aveva i suoi sistemi per punirmi senza toccare la pelle che odiava.”
Una bambina ferocemente forgiata per affrontare le umiliazioni future.
Ti tratto male io, che sono tua madre (e dovrei amarti), così non soffrirai troppo quando lo faranno gli altri…ecco il pensiero di Sweetness (che si porta addosso i retaggi di un razzismo feroce) quando si è trovata a crescere questa figlia color ebano.
Ma cosa è disposta a fare una bambina pur di ricevere attenzioni? Pur di sentire una mano materna fra i capelli?
Più di quanto possiamo immaginare.
E le conseguenze delle sue azioni si ripercuoteranno non solo sulla sua vita.
Una storia corale di violenze psicologiche, fisiche, di razzismo, pedofilia, la storia di un passato che non passa mai…e che condiziona tutto il resto, fino a quando non si è disposti ad affrontare un percorso di decostruzione, per potersi poi ricostruire attraverso l’accettazione della propria infanzia e dei demoni che l’hanno popolata.
Ma (e mi costa tanto dirlo) tutto è appena accennato, toccato lievemente, troppo lievemente.
La Morrison mi ha lasciata un po’ affamata, mi ha fatto assaggiare qualcosa di buono senza darmi la possibilità di saziarmi…credo proprio che, a questo punto, dovrò farlo leggendo quella che è considerata la sua opera più importante: “Amatissima”
“QUELLO CHE FAI AI BAMBINI CONTA.
E NON DIMENTICANO PIÙ.”
Recensione di Antonella Russi
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