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“Profluvio” di Luca Viozzi: non arrendersi mai
“Profluvio” di Luca Viozzi è un thriller avvincente ed è anche una storia che parla della forza che si riesce a dimostrare proprio nei momenti più difficili, quando tutto ci viene contro e sarebbe così facile arrendersi: è allora invece che il coraggio emerge. Elena, la protagonista dell’opera, dimostra già la sua intraprendenza quando decide di uscire durante un violento diluvio che si sta abbattendo sulle Marche; suo padre, che non si è mai ripreso dalla morte della moglie, necessita della sua presenza e la giovane non esita un momento e si mette in viaggio con la sua macchina sotto una pioggia torrenziale. Dopo aver percorso un pezzo di strada, però, la sua automobile non regge al maltempo; Elena non può continuare, è troppo pericoloso: per fortuna scorge una chiesa e così decide di trovare rifugio lì. Un edificio sacro, nel mezzo di un’apocalisse: Luca Viozzi sa come creare tensione nel lettore, e come metterlo profondamente a disagio.
La chiesa, in questa vicenda, non è quel luogo rassicurante che tutti pensano, perché sarà la sede di una serie di eventi disturbanti, oltre che di un efferato omicidio. Elena si rende conto che qualcosa non va non appena mette piede in chiesa: il parroco sembra a disagio nei suoi stessi panni, e le due persone presenti nell’edificio, che lei suppone siano dei fedeli in cerca di conforto, paiono ancora più in difficoltà. Come se nessuno volesse essere lì, come se fossero costretti a dividere quello spazio; e l’arrivo di Elena complica ulteriormente la situazione: lei si sente subito di troppo, pur non comprendendone i motivi. Dopo aver tentato un contatto con ognuno di loro, che le ha lasciato perlopiù delle cattive sensazioni, e dopo aver vagato un po’ all’esterno della chiesa in cerca della linea per chiamare suo padre, Elena viene attirata dall’edificio in cui è ospitato il teatro parrocchiale: le porte a vetri sono chiuse ma le permettono di sbirciare all’interno.
Ed ecco che l’autore gioca la sua carta macabra: la protagonista intravede un cadavere, con le mani e i piedi legati; Elena non può non pensare che il colpevole del delitto sia una o tutte e tre le persone presenti in chiesa. Dove può mai scappare però? La macchina è inservibile, tutto intorno a lei è un inferno di acqua e detriti; Elena, coraggiosamente, ritorna all’interno della chiesa: vuole scoprire cosa sia accaduto alla povera vittima. Con una scrittura intrigante e ricca di suspense, l’autore ci conduce in una storia inquietante, che ci terrà incollati alle pagine fino alla drammatica risoluzione del mistero.
Di Alberto Cresti
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