Prosegue la saga dei Florio: L’INVERNO DEI LEONI Stefania Auci
Recensione 1
“Quando ho iniziato a scrivere I Leoni di Sicilia, volevo raccontare la storia di una famiglia unica, dare ai Florio una nuova voce, rendere giustizia alla loro leggenda. Nell’Inverno dei Leoni ho cercato di rispondere alla domanda più difficile di tutte: com’è potuto succedere? E ho scoperto che, come spesso accade con i Florio, la loro storia non si esaurisce nelle cose, ma vive soprattutto nella passione che lega, nel bene e nel male, tutti loro. Perché tutti i Florio combattono, soffrono, gioiscono, sperano e si disperano… per amore. Per un amore che prende ogni forma possibile e che è stato per me una vera guida, la luce che ha svelato la straordinaria universalità di questa vicenda affascinante e complessa”.
Appena finito di leggere: appassionante come il primo romanzo della saga dei Florio, la nota e potente famiglia di industriali che rese grande sia se stessa sia la Sicilia sia Palermo. La storia è affascinante e , allo stesso tempo, drammatica :una grande famiglia di imprenditori e mecenati, vissuti a Palermo negli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo, che ha modificato il corso della storia della Sicilia.
I Florio erano originari di Bagnara Calabra, un piccolo paesino in provincia di Reggio Calabria. Dopo il disastroso terremoto che colpì la loro terra nel 1783, Paolo Florio, partì nel 1799 alla volta della Sicilia. A Palermo Paolo Florio aprì, in via dei Materassai, nel cuore della città, una bottega di spezie l’ “aromateria”. Da quella piccola bottega iniziò un potentissimo impero che tocco gli interessi più disparati come tonnare, navi, produzione di marsala e altro. In questa famiglia e in una fulgida Palermo che non esiste più, ci sono ricchezza e dissesto, malattie, nascite, lutti, vizi, sontuosi ricevimenti con re e regine, imperatori e imperatrici, zar e zarine. C’è il mondo dell’alta finanza con i Rothschild, i Morgan, i Lipton.
Lo splendore della famiglia Florio raggiunge l’apice con Vincenzo I e si consolida con Ignazio senior. Fino agli ultimi eredi, Ignazio junior e Vincenzo III, con i quali calerà il sipario sulla movimentata storia della famiglia. Ma in questa famiglia non ci sono solo uomini di grande spessore ma anche donne : Giovanna e Franca, suocera e nuora. Su queste due donne il romanzo della Auci si sofferma e fa ruotare tutta la storia. Due donne che dall’apparenza sembrano fragili e si rivelano forti e capaci di assorbire anche i durissimi colpi che la vita riserva loro.
Sono le “donne Florio” e non possono mai apparire fragili né agli occhi della gente né in famiglia. Entrambe amano un Florio ma sono costrette a vivere un amore contrastato da amanti. La prima porterà un grande dolore nel cuore: non è lei la vera donna amata dal marito ma una certa ”C” di cui scopre molte lettere che il marito conserva gelosamente. Rispettata, onorata, padrona, questo si ma veramente amata, no. La seconda, dopo una bruciante passione che la lega al marito, per cui crede di aver messo fine alla natura di “fimminaru” dello stesso, scoprirà che non è così.
Donna Franca Florio è passata alla storia come una delle donne più belle d’Italia e del mondo al periodo della Belle Époque, ma anche come una regina mancata, brillante, intelligente e nobile d’animo. Il lusso, la ricchezza e la notorietà non la resero mai una donna avida, al contrario, dimostrò sempre grande umiltà e un sincero interesse per le classi meno abbienti. Si fece promotrice di iniziative importanti, quali l’apertura degli asili nido all’interno degli stabilimenti Florio, al fine di agevolare le madri lavoratrici. La storia vuole che fosse una donna molto desiderata e corteggiata, da artisti, letterati e uomini potenti, fra cui Gabriele D’Annunzio, Guglielmo II di Germania e l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Tuttavia, Donna Franca fu sempre una moglie fedele, a differenza del marito Ignazio Junior e non fece mai trasparire rabbia o gelosia dal suo volto così come le aveva insegnato la suocera, Giovanna.
Molti artisti dell’epoca si erano offerti di immortalarne la bellezza nei loro dipinti, ma solo in pochi ebbero questo privilegio. Il più celebre è certamente il quadro di Giovanni Boldini, che la ritrae in un regale abito da sera nero, impreziosito da vari gioielli, tra cui la famosa collana di perle, composta da 365 perle, una per ogni giorno dell’anno o, come affermano alcuni, una per ogni lacrima versata dalla donna a causa dei tradimenti del marito.
La sua vita vedrà la parabola discendente della famiglia e si concluderà in solitudine. Tutto questo è presente nel romanzo della Auci , narrato sempre con grande garbo e delicatezza e ben inserito nel contesto storico che ne fa da sfondo. I Florio hanno amato la Sicilia che ha dato loro tanto, e la Sicilia ha amato, e continua ad amare, questa famiglia che l’ha resa splendida. Il destino da, il destino prende ma il ricordo dei Florio non morirà mai.
Recensione di Lidia Campanile
Recensione 2
Con un’altra bellissima copertina che ritrae un particolare di un famoso dipinto di Johan William Godward, “L’inverno dei leoni”(Ed. Nord 2021) di Stefania Auci, ci regala altri settant’anni della saga della famiglia Florio (1865-1935), iniziata con “I leoni di Sicilia”(Ed. Nord 2019).
Grazie ai Florio, Palermo era diventata una città brillante, vivida, frequentata da regnanti, artisti, ricchi imprenditori. Dalla morte di Vincenzo, il figlio Ignazio, sposato alla nobile Giovanna d’Ondes Trigona, riesce a gestire con grande destrezza, sfruttando le sue idee e il mondo politico contemporaneo, la grande ricchezza, ereditata dal padre, che proprio con lui raggiunge il suo apogeo.
Alla sua morte, il figlio Ignaziddu, che non ha certo le qualità dei suoi predecessori, complice anche un sistema economico e finanziario in continua evoluzione e la Prima Guerra Mondiale che sconvolge equilibri che l’aristocrazia e la borghesia non sono in grado di reggere, si lascia coinvolgere in scelte sbagliate, segue consigli che si rivelano controproducenti, portando così al tracollo totale l’impero costruito dai suoi avi.
Al suo fianco, la moglie Franca Jacona di San Giuliano, più comunemente conosciuta come Donna Franca, è la regina incontrastata dei salotti siciliani che la omaggiano per la sua intelligenza, la sua eleganza e raffinatezza, la sua nobiltà d’animo e lo stile e la dignità che conserva fino all’ultimo giorno, quando insieme ai suoi gioielli e alle sue perle le viene strappata la luce che la faceva risplendere e primeggiare.
Oltre alle vicende economiche, tanti drammi umani funestano questa grande famiglia, il più doloroso dei quali la perdita di molti dei loro figli ancora bambini, portati via troppo presto da malattie e fatalità e che lasceranno il cuore delle loro madri nello strazio perenne per tutta la vita.
Le figure femminili del libro sono infatti emblematiche e molto consapevoli di se stesse e i loro rapporti di coppia, spesso difficili, saranno eviscerati dall’autrice che con garbo e delicatezza saprà descrivere perfettamente ogni sfumatura del loro animo.
La Auci, per raccontare la storia dei Florio, la famiglia che ha lasciato un segno non solo a Palermo ma in tutta la Sicilia e in Italia, si è documentata minuziosamente ed è riuscita a riportare in vita un universo ormai scomparso ma sempre carismatico e affascinante, dissoltosi del tutto dopo la drammatica parabola discendente di perdite immani e investimenti errati che tolsero denaro, potere e fama a tutti i suoi componenti.
Con questo secondo volume a loro dedicato scrive la parola fine ad una delle opere più rappresentative di questa famiglia unica nel suo genere, rendendo il più possibile giustizia alla loro leggendaria esistenza.
Con banche, ferrovie, cantine, tonnare, saline, cantieri navali, aziende tessili, metallurgiche, zolfare, azioni in molteplici società che si allargarono in diverse direzioni, i Florio furono in grado di stimolare l’economia di tutta un’isola, producendo lavoro, ricchezza e benessere e attirando l’attenzione dell’alta società internazionale che ambiva frequentare i sontuosi e straordinari ricevimenti che li ponevano al centro di un regno prospero e incontrastato.
Ancora oggi il loro mito non si è spento e sono sempre tangibili e visibili, nel territorio siciliano, le impronte che ancora echeggiano della loro fama e del periodo glorioso che vissero.
Recensione di Maristella Copula
Presente nelle 5 Recensioni più Cliccate a Giugno 2021
Per gli amanti dei Florio si consiglia la lettura anche di CON GLI OCCHI DI FRANCA. DIARIO DEL TRAMONTO DEI FLORIO, di Salvatore Requirez (Nuova Ipsa)
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