QUANDO ORMAI ERA TARDI, di Claire Keegan (Einaudi – novembre 2024)
L’espressione “piccolo gioiello” è forse abusata, ma purtuttavia adattissima a descrivere l’ultimo libro di Claire Keegan, ma anche il suo stesso stile. I suoi romanzi e racconti sono infatti una lezione magistrale su come fare in modo che ogni parola si incaselli nel posto giusto e nel momento giusto.
Il racconto che da il titolo alla raccolta (l’unico inedito) è una esemplificazione perfetta dello stile della scrittrice irlandese. Si tratta di una storia raccontata attraverso gli occhi di un uomo di nome Cathal. In essa, il protagonista riflette sulla sua relazione con una donna, Sabine, che ci rendiamo conto non essere più la sua compagna. Perché? La storia inizia incoraggiandoci a immedesimarci in lui. I suoi colleghi di lavoro sembrano preoccupati per lui e il suo capo lo incoraggia ad andare a casa presto. La scrittura sfida il lettore a lavorare un po’, a leggere tra le righe e a non saltare a risposte semplicistiche. Cathal è un narratore inaffidabile. Non vede tutta la verità, ma Keegan tira fuori, dalla sua bocca, esattamente cosa è successo, in modo che tutto diventi chiaro a noi lettori, mentre per lui le cose ancora chiare non sono.
Molto belli anche gli altri due racconti della raccolta. Unico difetto, la brevità del volume.
Recensione di Moreno Migliorati
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