QUELLA SERA DORATA, di Peter Cameron (Adelphi)
Il titolo, che poi è una citazione da Elizabeth Bishop, mi fece supporre una storia molto romantica: di per sé questo non mi avrebbe attratto particolarmente.
Quello che invece mi indusse a leggerlo fu l’aspetto formale della narrazione che privilegia in gran parte i dialoghi. Mi interessano sempre le scelte di forma e di stile di una scrittura ed il racconto “scenico” non è certo tra i più facili per condurre quasi tutta una narrazione, a meno che le battute ed i dialoghi siano quanto più possibile vicini alla sceneggiatura teatrale.
Dunque: in questo caso non ho trovato quei toni brillanti ed i ritmi veloci che mi aspettavo, però la situazione si sviluppa chiaramente ed i personaggi non mancano di carattere ( se pur non approfonditi). Inoltre qualche spunto di riflessione ne è emerso.
È necessario accennare alla vicenda che vede Omar Razaghi, giovane aspirante ad una carriera accademica, alle prese con la biografia di uno scrittore giunto alla fama per un unico libro pubblicato. Il problema è che gli eredi non accettano di dargli il consenso ed Omar vola in Uruguay per convincerli. Ma niente sarà facile e gli imprevisti non mancheranno, anche se il finale poi sarà abbastanza scontato.
Ho trovato il personaggio di Omar, un po’ imbranato, insicuro ma onesto, garbato con tutti, abbastanza riuscito e simpatico. Deirdre, la quasi fidanzata, è altrettanto riuscita (ma antipatica) nella sua ossessiva iperprotezione. Caroline, la vedova dello scrittore, risulta per me rasentare qualche stereotipo, così come Adam. Di Arden devo ammettere che mi ci è voluto un po’ per capire il ruolo.
In definitiva, sebbene non di grande spessore, tutti i personaggi sembrano accomunati da un interrogativo non da poco: chi sono io? Come mi vedono gli altri?
Del resto anche ” l’impresa” della biografia può essere ricondotta allo stesso interrogativo, per cui forse nessuna biografia riesce a dire tutta la verità su un autore, su un uomo, e inevitabilmente risulta un libro vacuo, falso.
A conferma di questo atteggiamento mentale trovo la battuta di Adam: « Le parole sono gravemente insufficienti per descrivere i rapporti ».
E poi, e poi…a volte nella vita ci sono situazioni che sembrano ribaltare le nostre aspettative e portare tuttavia a migliori soluzioni.
Un’ ultima nota vorrei fare a proposito dell’ambiente di cui si ha una percezione troppo vaga, purtroppo, mancando atmosfere e descrizioni adeguate: l’Uruguay non è dietro l’angolo ed io almeno non sono riuscita ad immaginarmelo.
Questo libro non mi ha entusiasmato, ho però cercato di evidenziarne il meglio e sarò contenta di confrontarmi con pareri diversi.
Recensione di Maria Guidi
QUELLA SERA DORATA Peter Cameron
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