RAGAZZE CATTIVE, di Joyce Carol Oates
Chiunque voglia conoscere la storia americana dei grandi personaggi o delle persone comuni non può prescindere dalla lettura dei libri della Oates.
Questa, ormai anziana, instancabile insegnante di Princeton e narratrice d’eccezione dei vizi e delle virtù del suo paese, ha saputo come nessun altro tracciare un affresco completo, esauriente, scevro da ogni forma di giudizio, della società nella quale è cresciuta. Il suo sguardo impietoso ha sorvolato un cinquantennio di storia, soffermandosi spesso su temi importanti come la violenza in famiglia e quella della società , il ruolo delle donne e la loro posizione subalterna, il decadimento dell’etica contemporanea.
In Ragazza cattive la Oates ci racconta una storia ormai dimenticata di cinque ragazze che alla fine degli anni Cinquanta diedero vita alla banda Foxfire. Cinque ragazze dal passato complicato e dal futuro incerto che solo in questa forma di sorellanza violenta e aggressiva riescono a trovare il senso di una famiglia. La Oates ce le mostra come sempre senza attuare alcuna forma di critica, raccontandoci semplicemente i fatti e lasciando a noi lettori la totale libertà di empatizzare o condannare.
Da questo libro nel 1996 è stato liberamente tratto un film con Angelina Jolie girato con pochissimi fondi e che ha avuto poco successo immeritatamente.
Nel 2012 il regista francese Lauren Cantet ha ritentato la trasposizione, stavolta con una coproduzione internazionale di livello che ha portato ad una pellicola intensa, profonda e a mio avviso, da recuperare.
“Però, sfogliando gli appunto di Maddy Wirtz, chiedendomi come procedere-quante annotazioni! quante date! – mi sono resa conto che tra le sorelle di Foxfire esistevano molti legami profondi e inespressi di cui all’epoca non potevamo renderci conto. Perché eravamo troppo vicine alle nostre origini. Perché, senza neanche accorgercene, parlavamo con lo stesso identico accento nasale della parte settentrionale dello stato di New York. Perché, per quanto differenti fossimo-quanto si sentiva diversa Maddy Wirtz da Goldie Siefred, da Rita O’Ha gan, da Lana Maguire! – quanto speciale, quanto superiore aveva bisogno di essere! – eravamo come i membri di una stessa famiglia, fieri delle loro diversità, ma sempre confusi gli uni con gli altri dagli osservatori esterni, neutrali.
Le cose che più profondamente ci legano, non riusciamo a sentirle. A meno che non ce le sottraggano. “
Recensione di Annachiara Falchetti
RAGAZZE CATTIVE Joyce Carol Oates
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