

Di primo acchito si avrebbe l’impressione di trovarsi di fronte ad un Feuilleton: un “polpettone” diremmo dalle nostre parti; e, diciamo la verità, un po’ lo è .
Devo confessare che le prime pagine sono state un po’ faticose; con una certa vischiosità che però diventa sempre più fluida man mano che la trama assume un’articolazione più vivace, anche con qualche colpo di scena…ma non vi aspettate troppo
Ma emerge subito una caratteristica che inchioda il lettore: il linguaggio, eccezionalmente elegante, armonioso, fluido, anche se non sempre semplice, con subordinate che, a volte, si allontanano dal soggetto.
Un suggerimento: prestate attenzione alle parentele ed alle amicizie, nel momento in cui vengono presentate, perché il loro intreccio viene dato per scontato nel prosieguo.
Jane Austen , (Steventon, 16 dicembre 1775 – Winchester, 18 luglio 1817),ha avuto una vita breve, e non si è sposata; non si è mai saputo se per scelta o meno. Molti propendono sulla prima ipotesi.
I suoi libri sono decisamente dei classici, inquadrati nel romanticismo, notevoli sia per il modo di scrivere, di cui si è detto, sia per l’inquadramento sociologico del periodo, relativamente alla condizione femminile.
Le donne dell’epoca non avevano altra scelta che il matrimonio; non era ammesso che avessero una professione. A partire dall’età di 17 anni, il problema del matrimonio si imponeva con una articolazione di attributi che , nell’ordine di importanza, erano il denaro e la bellezza.
Ad una donna veniva chiesto di più: avere una cultura sufficiente per condurre una conversazione, saper ricamare, e fare figli .
Poteva , una donna, avere una cultura superiore e/o un’intelligenza superiore a quella del marito ? certo, ma non doveva dimostrarlo
La storia si svolge in una società di piccoli e grandi proprietari terrieri delle contee agricole inglesi: dove tutti si conoscono, e soprattutto , tutti conoscono le rendite degli altri; che permettono di vivere senza lavorare. Sposare una donna o un uomo senza una rendita coerente con il proprio patrimonio , era una sfida alla famiglia
Esisteva l’amore ? certo: ed è questo che permette l’intrecciarsi delle situazioni che , se in contrasto con gli interessi economici, possono dar luogo a trame articolate e scontri.
Austen si dimostra una grande scrittrice, in una ambito che all’epoca non poteva nemmeno essere sospettato: denunciare con un velo di ironia, a volte non tanto sottile, la condizione femminile e le ipocrisie di una società perbenista e falsamente puritana .
Un’ironia al contempo nascosta nelle pieghe del racconto ma evidente nella sua denuncia; certo non visibile per il pubblico dell’epoca che non poteva sospettarla per stratificazione mentale
E’ una grande scrittrice anche per l’abilità con cui costruisce l’impianto narrativo, e dimostra rara genialità nella descrizione con pochi tratti delle condizioni psicologiche dei personaggi, delle situazioni ambientali, delle atmosfere e delle dinamiche reciproche
Si ricorderà il film, famoso soprattutto per il cast eccezionale composto da Kate Winslet, Alan Rickman, Emma Thompson, Hugh Grant ; è un ottimo abbinamento con la lettura del libro
Recensione di Luciano Ribolsi
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