RAGIONEVOLI DUBBI  Gianrico Carofiglio

RAGIONEVOLI DUBBI, di  Gianrico Carofiglio (Sellerio)

C’e’ un avvocato di Bari, un ex-picchiatore fascista e un ex-modella “giappo-napoletana”… non è l’inizio dell’ennesima demenziale barzelletta, ma parte del circo che Gianrico Carofiglio rimette in careggiata come terzo capitolo della saga con l’avvocato Guerrieri come protagonista (“Testimone inconsapevole” e “Ad occhi chiusi” rispettivamente primo e secondo capitolo).

E in questo volumetto ci si trova esattamente ciò che ci si aspetta da Carofiglio: un legal thriller ben scritto, farcito di una certa tensione, dei tecnicismi degni di un ex-magistrato quale lo scrittore è, e del solito humour introspettivo di cui è ampiamente provvisto il protagonista, questa volta impegnato a far scagionare una sua “vecchia conoscenza” da una scabrosa vicenda di droga.

E come al solito i drammi lavorativi si intersecano con i drammi personali di Guerrieri, ritrovatosi solo all’ improvviso dopo la partenza della sua compagna per motivi lavorativi , ritrovatosi “uomo” nel tentativo di rimanere in equilibrio, tra dilemmi e rimpianti passati che si proiettano in un presente dalle opportunità ambigue:

 

 

 

“..i fatti degli ultimi quattro mesi erano veramente accaduti ? Natsu e io avevamo davvero fatto l’amore, due volte, a casa mia ? Avevo passeggiato per il parco di Largo Due Giugno con Natsu e la piccola Midori, interpretando abusivamente per qualche minuto il ruolo di padre, o me l’ero immaginato ? E ancora: l’imputato Fabio Paolicelli era davvero il Fabio Rayban che aveva ossessionato la mia adolescenza ? E davvero mi importava ancora scoprire la verità sui fatti di quel remoto passato, ammesso che un verità da scoprire ci fosse mai stata ? In base a cosa possiamo dire con certezza che un immagine nella nostra testa è il risultato di una percezione o di un atto di immaginazione ? Cosa distingue davvero certi sogni da certi ricordi ?

Duro’ qualche secondo. Quando i giudici scomparvero nella camera di consiglio i miei pensieri tornarono alla normalità. Qualunque cosa significhi la parola…”

 

 

 

 

 

Insomma un uomo che cammina tra le sabbie mobili dei propri tormenti e le solide realtà dei tribunali, dove il Guerrieri trova pieno riscatto sotto forma di giustiziere-avvocato difensore degli ultimi.. ma forse Carofiglio tra le righe ci sta dicendo che sono solo successi effimeri e che una volta consumati riportano paradossalmente il protagonista nella propria splendida solitudine.

“Ragionevoli dubbi” regge solo parzialmente il confronto coi precedenti: troppo intricate giudiziariamente le vicende del finale dove l’avvocato protagonista riesce a muovere mari e monti usando solamente la sua magistrale ars-oratoria; certamente un eccesso di fiducia inconsapevole di Carofiglio nei confronti del suo personaggio più’ riuscito di sempre; ma il volume rimane degno di essere letto per chi ha apprezzato i precedenti 2 citati sopra.

 

Recensione di Marco Tarda

 

AD OCCHI CHIUSI Gianrico Carofiglio

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