REGINA ROSSA, di Juan Gómez-Jurado (Fazi – luglio 2021)
Una coppia, scelta e amalgamata dal responsabile di un’unità segreta spagnola, deve risolvere due casi estremamente complessi.
Ma chi sono questi due personaggi ?
Antonia ha scelto da anni il completo isolamento sociale. Nella sua vita professionale non ha mai fatto parte della polizia e comunque di nessun corpo militare o civile.Pare addirittura che non sappia tenere un’arma in mano. Ha però una intelligenza fuori dal comune che le ha permesso nel passato di risolvere svariati casi.
Jon invece è uno stravagante ispettore di polizia che si è messo nei guai per aver aiutato una prostituta con lo scopo di condannare il suo protettore. La scena è stata filmata
e adesso circola liberamente su internet.
Ma perché questi due casi meritano così tanta attenzione ?
Il cadavere di un ragazzo, figlio della presidentessa della più grande banca d’Europa, è stato ritrovato in una villa con in mano un calice pieno di sangue.
Poche ore dopo, la figlia di uno dei più grandi imprenditori del mondo, ha fatto perdere improvvisamente le proprie tracce.
C’è anche chi si proclama responsabile sia del delitto che del rapimento. Le rispettive famiglie sono state da lui contattate ma non intendono rivelare a nessuno il contenuto dei colloqui. Perché ?
Le premesse per un grande libro d’azione c’erano tutte ma solo in parte sono state mantenute.
Secondo me l’ autore, seppur facendo uso di capitoli brevi, ha voluto addentrarsi troppo sulla psicologia dei personaggi, ricorrendo a frequenti analisi introspettive che hanno reso la scrittura indubbiamente profonda e originale ma penalizzando al tempo stesso la scorrevolezza della trama.
E’ il primo di una trilogia che personalmente interrompo qui.
Peccato…con cento pagine in meno e più linearità, il giudizio sarebbe stato sicuramente diverso.
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