RICORDI DAL SOTTOSUOLO, di Fëdor Dostoevskij
Che cosa è il sottosuolo?
È una condizione, è un modo di vivere, è una reclusione della propria coscienza che tende a diventare ipertrofica.
È la condizione di chi non si trova più a proprio agio nel mondo, perché la sua idea è contrastante con il mondo stesso. È un viaggio interiore, a scrutare i tormenti di un uomo che si abbandona alla sua solitudine e alla sua disperazione.
È la persecuzione di un uomo che vive incatenato alla sua ragione; ragione che sa solo quello che ha fatto in tempo a conoscere e che altro non saprà mai. Lontano da quella natura umana, che agisce tutta intera, con tutto ciò che vi è in essa, in modo cosciente e inconscio.
È la condizione dell’uomo, vincolato a desiderare solo ciò che è intelligente, e a rinnegare ciò che è stupido. Senza sapere che tutto ciò potrebbe essere quanto più vantaggioso per se stesso.
Anche quando un’azione, si rivela dannosa e va contro le regole della ragione e del tornaconto.
Quest’uomo non si rende conto di vivere la sua vita seguendo degli schemi.
Una tabella che gli indica quello che deve e non deve fare, annullando ogni sua volontà e regolando ogni sua azione.
Un uomo, a cui gli si impone la regola del due più due che fa solo quattro.
Chi ha stabilito tutto ciò ?
Chi ha dichiarato che solo ciò che è normale è positivo?
Chi dice che a l’uomo, non potrebbe far comodo un po’ di sana sofferenza, al posto di una felicità da quattro soldi?
È forse questa la condizione più accettabile, alla quale l’uomo deve ambire?
Buona lettura.
Recensione di Giuseppe Carucci
RICORDI DAL SOTTOSUOLO Fëdor Dostoevskij
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