ROSAURA ALLE DIECI, di Marco Denevi (Sellerio)
Quante volte di fronte a fatti efferati e senza una soluzione ci troviamo a immaginare che possa accadere come nei romanzi gialli dove il mimino dettaglio aiuta l’investigatore di turno a dissipare ogni dubbio?! Bene, ecco un romanzo dove tutto questo non accade! Siamo di fronte a un atroce delitto compiuto ai danni di una bellissima donna, Rosaura, e i fatti vengono ricostruiti mediante le testimonianze delle ultime persone che l’hanno conosciuta, gli ospiti della pensione “La Madrileña”. Ognuno di loro racconta la sua versione dei fatti e la sua visione delle cose, tra menzogne e illusioni, al punto da confondere ulteriormente le carte e mettendo in dubbio anche ciò che viene dato per ovvio, mettendo in discussione l’esistenza stessa della vittima.
Con un meccanismo narrativo articolato e cin cinque macrocapitoli corrispondenti ad altrettante testimonianze, l’autore ci conduce nel vortice di un’inchiesta dove nessun elemento può essere dato per scontato, dove l’elementare viene annullato e dove il confine tra vero e falso è quanto mai incerto, incerto quanto la soluzione del caso. Uno straordinario giallo quasi pirandelliano, dannatamente attuale nonostante sia stato pubblicato negli anni 50, una sfida al lettore a immergersi in una realtà dove niente può essere dato per scontato e dove realtà è fantasia si intrecciano… e spesso si contrappongono.
Di Enrico Spinelli
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