SE L’ACQUA RIDE, di Paolo Malaguti
È il primo ottobre del 1965. È mattina presto. Un ragazzo di 13 anni si sveglia, e non vorrebbe proprio alzarsi. Oggi è il primo giorno di scuola, e lui non ha nessuna voglia di andarci.
Un po’ perché deve vestirsi bene e mettere le scarpe, e a lui piace andare scalzo.
Un po’ perché a scuola dovrà fare attenzione a dire (e scrivere) il latte e non LA LATTE, il Brenta e non LA BRENTA, la bici e non LA BICIA.
E un po’ perché ha già nostalgia dell’ estate, trascorsa insieme al padre e al nonno Caronte, patròn della Teresina, l’imbarcazione a chiglia piatta su cui si guadagnano da vivere trasportando merci sui canali navigabili.
Ci troviamo a Battaglia, nella provincia di Padova. In quegli anni, il trasporto fluviale è in trasformazione: alcuni proprietari delle imbarcazioni hanno iniziato ad applicare il motore sui burci, per garantirsi la possibilità di consegne più rapide. Anche il padre del ragazzo è favorevole a questo cambiamento. Il nonno Caronte, invece, non ne vuole sapere: la sua Teresina è e resterà una imbarcazione a vela.
È una geografia molto particolare quella che Gambeto (così lo ha soprannominato il nonno) ha sperimentato in quell’estate.
Mi è piaciuto tanto.
Recensione di Roberta Portelli
Titolo presente nelle 5 recensioni più cliccate a Settembre 2021
SE L’ACQUA RIDE Paolo Malaguti
1 Trackback / Pingback