Il nuovo romanzo di Dani Shapiro si apre in una notte d’agosto del 1985 ad Avalon, un sobborgo di New York, con tre adolescenti in macchina. Al volante c’è il quindicenne Theo Wilf, che non ha ancora la patente, e accanto a lui Misty Zimmerman, la ragazza che gli piace. Sul sedile posteriore c’è Sarah, la sorella diciassettenne di Theo. Quella che dovrebbe essere una semplice gita estiva si trasforma in un incidente mortale e, sebbene il padre medico di Sarah e Theo, Ben, arrivi sulla scena solo pochi minuti dopo, la realtà della loro famiglia è già cambiata.
La storia si sposta a una notte del dicembre 2010, quando un Ben molto più anziano, i cui figli sono cresciuti da tempo, nota che Waldo Shenkman, un ragazzo che vive dall’altra parte della strada, è ancora sveglio, troppo tardi per un bambino. Entrambi si sentono soli – la moglie di Benjamin, Mimi, è affetta da demenza avanzata, e Waldo ha difficoltà a farsi degli amici – e i due entrano in contatto grazie all’amore di Waldo per le costellazioni, che guarda sull’iPad del padre.
La narrazione di “Segnali di fuoco” è frammentata e prismatica, e si muove soprattutto tra questi personaggi (Sarah, Theo, Ben, il giovane Waldo e il padre di Waldo, noto al lettore come Shenkman) e attraverso il tempo (in avanti fino al 2020, indietro fino al 2010, ancora indietro fino al 1985, fino al 1999 e ancora avanti), svelando gli errori e i desideri di questi personaggi. Sarah e Theo sono cresciuti e hanno costruito carriere di successo, ma entrambi sono interiormente in subbuglio, estranei a se stessi e l’uno all’altro. E Shenkman, sentendosi un impostore, si sta alienando la moglie e il figlio.
Dani Shapiro mantiene sempre saldissima la barra della narrazione, nonostante i salti temporali e regala al lettore soprattutto una meditazione sulle famiglie – i segreti che manteniamo, le ferite che non vogliamo infliggere – e su come questi segreti e queste ferite si manifestano nel tempo. Un tempo in cui tutto è collegato e niente e nessuno è mai veramente perduto.
“Segnali di fuoco” è il più bel romanzo letto finora nel 2023, sicuramente rimarrà nel top five (ma ha decisamente tutti i titoli per rimanere saldamente al primo posto).
Recensione di Enrico Migliorati
SEGNALI DI FUOCO Dani Shapiro
Be the first to comment