Senza Cormac McCarthy la mia vita sarebbe stata più misera

Senza Cormac McCarthy la mia vita sarebbe stata più misera

 

Io non so scrivere storie. E non so scrivere libri. E non so raccontare cosa sia per me leggere. Tutto questo “non sapere” l’ho imparato dai grandi libri che ho incontrato, una pagina alla volta, un titolo dopo l’altro. Al cospetto di grandi racconti, ho sempre sentito inadeguatezza. Eppure mi sarebbe piaciuto saper dire quanto i libri siano stati e siano importanti per me. Hanno resistito alla mia svogliatezza nello studio, al tedio che mi davano i compiti.

Ho cominciato con Pinocchio, poi I Malavoglia, poi Il barone rampante, poi Cent’anni di solitudine contemporaneamente a L’Amore ai tempi del colera perché Marquez proprio mi aveva rapito l’anima. Io leggevo e leggevo, di giorno e di notte, rubando ore al sonno e allo studio, ai doveri che se li compi sei brava e se non li compi ti manca sempre qualcosa agli occhi degli altri. Stavo con la pila sotto le coperte e forse credevo che in tutta quella vita che incontravo nei libri, prima o poi, ci avrei trovato un riflesso specchiato della mia. Cormac McCarthy, arrivato tardi, ma perfettamente in tempo con certe questioni dell’esistenza che tolgono serenità e aggiungono dubbi e tanta inquietudine, ha aggiunto sapore a tutto. Ci sono lupi e cavalli, duelli, c’è tanta polvere nei suoi libri e uomini e donne che non sanno come spolverarla via e per questo devono conviverci.

E convivere con la polvere credo sia davvero un mestiere difficile (lo testimoniano i mobili di casa nostra). La polvere che danza col vento. Le stelle, certo le stelle. E se le stelle non so di cosa sono fatte, credo di non sbagliare se dico che forse, di polvere, ce ne è anche lassù, su quei corpi brillanti che non spengono mai del tutto il buio. Ho avuto bisogno di quella polvere, dei cavalli, della natura più selvatica, per vedermi e trovarmi. I libri sono compagni in questo viaggio di scoperta di me stessa, fedeli e chiacchieroni, misteriosi e traditori quando ti dicono cose che non vorresti ascoltare. Senza Cormac la mia vita sarebbe stata più misera. Senza libri e senza storie avrei vissuto meno. E tra quelli, questo è tra i mai dimenticati, i continuamente riaperti. È stata fortuna. È stata salvezza, la lettura. Peccato non saperlo scrivere e dire.

Nella foto, Trilogia della frontiera di Cormac McCarthy.

Di Chiara Pellegrini

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