SENZA DIRCI ADDIO, di Giampaolo Simi (Sellerio)
Questo è il terzo libro della serie che vede protagonista Dario Corbo, che qui vediamo affrontare la morte della moglie da cui era separato e con cui manteneva un rapporto decisamente teso. Giulia infatti viene travolta in piena campagna da un’auto proprio il giorno in cui si decide in tribunale il destino del figlio Luca, imputato per aver mentito su uno stupro fatto da compagni della sua squadra di calcio nei confronti di una ragazzina. Sembra essere stato un incidente ma Luca è convinto che l’investimento sia stato intenzionale ed individua come colpevole il nuovo compagno della madre. Dario così, nonostante adesso sia diventato il braccio destro di Nora Beckford curandone i rapporti esterni, si ricorda di essere stato sino a qualche anno prima un giornalista che si occupava di cronaca nera e si mette ad investigare sulla morte della moglie perché molti sono gli aspetti oscuri della vicenda.
Perché Giulia si trovava in una zona sperduta della campagna toscana, nelle vicinanze di un luogo, Case Marsi, dove molti anni prima era avvenuto un episodio cruento con la morte di quattro persone? Perché non si trova il suo cellulare, un apparecchio nuovissimo in grado di fare fotografie anche al buio? A che punto era il suo rapporto sentimentale con il nuovo compagno con cui spesso si ritrovava a litigare? E che ruolo hanno ricoperto nella sua vita più recente Maddalena Currè e Cosimo Roi, con la cui galleria d’arte Giulia stava collaborando? E che ruolo svolgeva il vecchio professore di archeologia, ex docente di Giulia, che si era occupato anche di un sito archeologico etrusco nelle vicinanze di Case Marsi?
Questi sono gli interrogativi che Dario, in ricordo della moglie e per cercare di placare almeno un po’ il dolore suo e del figlio per non aver avuto la possibilità di dare un saluto alla donna che aveva sposato, decide di approfondire, anche senza l’aiuto dei carabinieri, che sembrano brancolare nel buio. Un giallo coinvolgente che tocca vari argomenti come l’archeologia, le questioni legali, i problemi delle famiglie in crisi e delle separazioni, il rapporto così complesso tra genitori e figli, ma anche riflessioni sul passato e sulle occasioni perse o sprecate.
Un giallo malinconico e pieno di nostalgia che ci dimostra ancora una volta la capacità di Giampaolo Simi di sondare l’animo umano con grande profondità ma anche con una leggera ironia che permea anche le pagine più tristi.
Recensione di Ale Fortebraccio
IL CLIENTE DI RIGUARDO Giampaolo Simi
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