Settant’anni e non li dimostra: IL GIOVANE HOLDEN, di J. D. Salinger
“Il giovane Holden” compie 70 anni.
Sono passati 70 anni dall’uscita del capolavoro di Salinger (16 luglio 1951), ma ancora continuiamo a vederlo Holden Caufield mentre lascia la sua scuola dopo essere stato sbattuto fuori “e tutto quanto”. Lo seguiamo a New York mentre gira tra alberghi, locali “e compagnia bella”. E nel frattempo ci chiediamo: perché è arrabbiato? In molti hanno provato a capirlo.
Qualcuno ha detto che Holden incarna il malessere generazionale sorto dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma in realtà Salinger andò ben oltre. Holden è infatti l’emblema di un’irrequietezza assoluta, quella che risiede nei ragazzi di ogni epoca e caratterizza il passaggio traumatico all’età adulta.
È il prototipo (letterario) dell’adolescente confuso, il modello di riferimento di ogni ribelle, un mito che incarna la rabbia dei giovani verso le istituzioni, il conformismo sociale e le ipocrisie.
Tutti noi siamo o siamo stati Holden in un modo o nell’altro. In lui abbiamo visto la nostra rabbia. Eccolo il perché del successo del libro di Salinger. Un capolavoro che influenzò l’intera letteratura contemporanea. E se non l’avete ancora letto, fatelo subito.
Recensione di Massimiliano Caruso
IL GIOVANE HOLDEN J. D. Salinger
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