SETTE FIORI DI SENAPE, di Conor Grennan
Questa è una storia vera. Parla di Conor, un uomo che nel 2004 decide di fare un viaggio intorno al mondo per sfuggire alla routine lavorativa. Tra le varie esperienze progetta di passare tre mesi come volontario in un orfanotrofio del Nepal. È una scelta che gli cambierà la vita.
In un piccolo centro gestito da una donna francese, Conor scopre non solo le poverissime condizioni di vita di molti bambini nepalesi ma incappa anche nell’ancor più terribile problema del traffico dei minori.
In un paese allora martoriato da una sanguinosa guerra civile infatti, molte famiglie affidavano i propri figli a uomini che promettevano loro di portarli nelle città e farli studiare. Ma questo puntualmente non accadeva perché questi trafficanti si servivano dei minori per chiedere elemosine e altre malefatte, facendoli vivere in condizioni disumane.
Quando sette dei bambini sottratti a questo inferno vengono rapiti dal loro precedente aguzzino, Conor si attiva e fonda negli Stati Uniti la Next Generation Nepal. Questa associazione non ha solo il compito di sottrarre le vittime ai malviventi, ma anche di rintracciare le loro famiglie d’origine, spesso residenti in zone povere e isolate, e auspicare un ricongiungimento nel corso degli anni.
Questo libro è stato un meraviglioso esempio di solidarietà e umanità. Si parla molto di infanzia, responsabilità, di cosa è giunto o meno fare per aiutare gli altri in modo utile e non dannoso. Si parla di organizzazioni non-profit, di ONG e di politiche statali. Attraverso una vicenda reale veniamo invitati a riflettere su molte tematiche cruciali che riguardano ampie zone del nostro pianeta.
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