SIGNORA DI AVALON. Il ciclo di Avalon. Vol. 3, di, Marion Zimmer Bradley (Harper Collins)
La Signora di Avalon è un libro di raccordo tra più linee temporali che costituiscono il ciclo. Nonostante quindi la narrazione più frammentata, io ho divorato ognuno dei tre nuclei narrativi. Come illustra la triquetra sulla copertina, infatti, seguiamo la narrazione di tre donne, tre Somme Sacerdotesse di Avalon che però sono essenzialmente la stessa persona. Caillean, Dierna e Vivien sono tre reincarnazioni di una donna atlantidea, Isarma, accompagnata sempre da una reincarnazione di Adsartha, ovvero Eilan, Teleri e Morgaine (che nella terza parte non è ancora nata, ma leggendo le Nebbie di Avalon si capisce che lei è Adsartha).
In ogni libro ricorre un rapporto tra una donna matura, Isarma, che fa da mentore per la magia a una più giovane e inesperta Adsartha, che sembra essere sempre destinata a perdere l’uomo amato in una maniera tragica. Ci sono anche altri personaggi che sembrano essere reincarnazioni di uomini e donne di Atlantide, i quali sono chiamati a rivestire un ruolo ben definito in una storia che sembra ripetersi epoca dopo epoca: in particolare, prendiamo ad esempio i tre re cervi di questa storia, ovvero Gawen, Carausius e Vortimer.
Tutte le loro vicende accadranno ancora nei libri futuri e sono già successe nelle epoche passate, prima ancora che le isole dei regni atlantidei affondassero. Leggere questa saga dà molto l’idea del tempo che scorre sia avanti che indietro e non ostante la ripetitività degli eventi, pur con le dovute variazioni, è praticamente impossibile annoiarsi.
Tornando invece su Isarma e Adsartha, il loro rapporto appare da un lato tenero ma dall’altro anche inquietante. Mi riferisco al fatto che per due volte su tre l’incarnazione di Isarma, la donna matura, abbia raggirato Adsartha per compiere atti di sesso rituale con re sacri/condottieri importanti (con Artù sarebbe anche incesto) fregandosene della volontà di quest’ultima. Lo specifico perché qualcuno mi dice che esagero a chiamare queste sacerdotesse fanatiche religiose.
L’unica volta in cui questo non è accaduto, nell’incarnazione di Caillean ed Eilan, era perché a rivestire il ruolo di somma sacerdotessa era la giovane. A parti invertite cosa sarebbe successo?
Si tratta di un tema piuttosto oscuro, anche alla luce delle accuse fatte all’autrice e i libri finora ci hanno dato solo delle informazioni frammentate. Probabilmente il quadro sarà chiaro solo una volta letti tutti i libri della saga.
Da quanto ho capito, il prossimo in ordine di pubblicazione “La sacerdotessa di Avalon” dovrebbe parlare di una precedente incarnazione di Igraine (madre di Morgaine) e sarà lo stesso anche per “L’alba di Avalon”.
Non è una saga per tutti, sia per la narrazione intimista che per i rapporti tossici imbastiti tra le donne (sto ancora cercando degli stracci di femminismo) ma io ormai mi sono persa nelle nebbie e non credo che uscirò fino al prossimo libro.
P.S. segnalo un errore nell’edizione in cui, alla presentazione dei personaggi, viene detto che Adsartha è una precedente incarnazione di Dierna. In realtà è Isarma la precedente incarnazione (viene detto dai personaggi).
Recensione di Benedetta Troni
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